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Emmanuel Macron a Tahiti, contestato e travolto all'aeroporto. I test nucleari a Mururoa, la Chernobyl francese: "Chiedi scusa"

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Neanche il tempo di atterrare ed Emmanuel Macron viene subito travolto dalle critiche. Il presidente francese è in visita a Tahiti, per il suo primo viaggio in Polinesia da quando siede all'Eliseo. Sono le "Colonie d'Oltremare" e martedì sera il presidente le celebrerà con un discorso solenne sul loro "legame indissolubile" con Parigi. Ma la tradizionale collana di fiori che gli è stata donata in aeroporto è ricca di spine: sono i 193 test nucleari condotti dall'esercito francese tra il 1966 e il 1996, e fino al 1974 con tanto di esplosioni atomiche nell'atmosfera, poi sotterranee. Erano i famosi "funghi" di Mururoa e Fangataufa.

 

 

 

 

 

Una brutta storia fatta anche di cronaca nera: nel 1985, ricorda il Corriere della Sera, il fotografo Fernando Pereira rimase ucciso durate l'opera di sabotaggio dei servizi segreti francesi (col via libera dell'allora presidente socialista Mitterand) alla nave di Greenpeace "Rainbow Warrior", ancorata in Nuova Zelanda e in partenza verso Mururoa per una serie di eclatanti proteste contro la Francia. L'ultima rivolta, definitiva, avvenne nel 1995 quando Chirac decise di riprendere gli esperimenti, finiti ufficialmente nel 1996. Ma i polinesiani chiedono i danni per gli anni di test sulla loro pelle, con le devastanti conseguenze legate alle radiazioni. Nel 1974 "l'incidente" più devastante: l'esplosione non avvenne a 8.000 metri come previsto, ma a 5.200, con la nube radioattiva portata dai venti sopra Tahiti.

 

 

 

 

 

Una Chernobyl polinesiana avvolta dal silenzio, con 110mila persone la cui vita è stata cambiata per sempre. "Le donne polinesiane tra i 40 e i 50 anni hanno il tasso di cancro alla tiroide più alto del mondo", spiegano le associazioni delle vittime. A Macron chiedono le scuse ufficiali dello Stato francese, mai arrivate. "Improbabile", assicura il Corsera, anche se il presidente potrebbe "garantire risarcimenti alle vittime e finanziamenti agli ospedali".

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