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Afghanistan, Joe Biden: "Vendetta per salvare la presidenza". Primo raid col drone: uccisa una delle menti dell'attentato Isis

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Prima reazione da parte degli Stati Uniti dopo le oltre 200 vittime dell’attentato terroristico all’aeroporto di Kabul. Con un raid mirato condotto con un drone nella provincia di Nangahar, gli americani hanno colpito e ucciso nella notte una delle menti dell’Isis-K, l’organizzazione operante in Afghanistan che si ritiene responsabile del drammatico attacco all’aeroporto.

 

 

L’identità del militante non è stata resa nota, il Pentagono si è limitato a far sapere che si tratta di uno degli organizzatori dell’attentato. Questa è la diretta conseguenza di quanto sottolineato da Dagospia nel suo ultimo report su Kabul: a Joe Biden non resta che una via, quella della vendetta. Solo così potrà far sopravvivere la sua presidenza che, dopo appena sette mesi, “sta svanendo come un profumo scadente”, scrive il sito di Roberto D’Agostino. “Deve pensare a come vendicare i 13 militari Usa uccisi nell’attentato. Passato qualche tempo - si sottolinea - non ha altra scelta che colpire la centrale dell’Isis afghana, localizzata nella parte est del paese, per mezzo di droni”.

 

 

E così è stato: l’uccisione di uno degli organizzatori dell’attacco terroristico è un primo passo. Ma servirà ben altro dopo le macchie statunitensi dell’ultimo periodo: in particolare tutti i maggiori esperti di geopolitica hanno sottolineato il “vizietto americano di non avvertire del disastroso ritiro afghano gli alleati americani”, scrive Dagospia. Ora per Biden la strada è tutta in salita, ma non può dimostrarsi ancora debole sull’Afghanistan.

 

 

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