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Corea del Nord, ultima follia di Kim Jong-un: "Il vostro vaccino non lo voglio". Rifiuta 3 mln di dosi, ecco come combatte il Covid

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La Corea del Nord rifiuta i vaccini contro il coronavirus. O, almeno, una parte. Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha detto no alla fornitura di vaccini contro il covid offerti da Covax, il programma dell'Onu. Pyongyang combatterà l'epidemia "a modo suo", ha spiegato il leader nordcoreano in una riunione del Politburo. "Bisogna ricordare che rafforzare le misure per la prevenzione dell'epidemia è un compito di enorme importanza e l'attenzione non deve essere allentata neanche per un momento", ha aggiunto.

 

 

 

Kim ha chiesto uno sforzo per garantire la fornitura di materiali e mezzi "necessari per potenziare la prevenzione". L'ordine arriva dopo il varo di nuove misure restrittive, basate in particolare sulla chiusura sempre più rigida dei confini, mentre il paese è alle prese con una profonda crisi economica. Nei mesi scorsi, i proclami relativi ad una nazione 'covid free' non sono stati supportati da elementi concreti o dati attendibili. Ad oggi la Corea del Nord è ufficialmente priva di contagi.

 

 

 

La Nordcorea avrebbe potuto ricevere 3 milioni di dosi di vaccino nell'ambito del programma Covax ma, come riferito dall'Unicef, Pyongyang ha proposto che la fornitura venga destinata ad altri paesi. Il dialogo tra la Corea del Nord e le autorità internazionali prosegue: non si esclude che il regime punti a ottenere forniture di vaccini specifici, evitando il ricorso al vaccino cinese Sinovac e ad AstraZeneca. Lo stesso Kim, di recente, ha sanzionato e rimosso funzionari di vertice per non aver rispettato e dato attuazione alle misure "per prevenire la pandemia". Il Paese, infatti, finora ha segnalato zero casi confermati di Covid-19 all'Oms. I suoi media statali hanno sollecitato una vigilanza costante nella campagna anti-epidemia della nazione, definita dal leader Kim Jong-un, "una questione nazionale" di sopravvivenza.

 

 

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