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Covid, torna l'inverno e anche l'incubo. Ora tocca alla Germania: contagi a raffica, Europa condannata?

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Con l'arrivo dell'inverno, si moltiplicano i casi che preoccupano dal punto di vista della tenuta della situazione epidemiologica. Già, si parla ancora del maledetto coronavirus. Dopo le note vicende di Regno Unito e Olanda in primis, mentre anche in Italia stiamo avendo a che fare con una tangibile risalita dei contagi, ecco irrompere anche il caso-Germania.

Il punto è che le ultime cifre preoccupano, eccome. Il Der Spiegel titolava "è tornata l'influenza", ma il vero allarme di salute pubblica è tutto relativo al Covid, anche se in Germania, circa come in Italia, il 70% della popolazione ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino.

Parola dunque alle cifre: la media di nuovi casi si assesta a 13mila casi al giorno, in salita del 57% rispetto a due settimane fa, mentre le vittime sono cresciute in media dell'11 per cento.

Per quel che riguarda il tasso di contagi su 100mila abitanti, da sempre il fattore più pesante nel determinare chiusure, lockdown e provvedimenti restrtittivi, ora è a 95,1: è dal picco del 13 maggio scorso che non superava quota 100, ma ora viene dato per scontato che possa accadere già nei prossimi giorni.

Insomma, la situazione preoccupa, tanto che lo stato d'emergenza nazionale, che per legge dura fino al prossimo 25 novembre, già si dice che potrebbe essere allungato. Per estendere lo stato d'emergenza serve un voto favorevole del nuovo Parlamento, che si è insediato proprio in queste ore: molti parere favorevoli all'estensione sono arrivati da diversi funzionari di salute pubblica, anche se il ministro della Salute, Jens Spahn, ha detto di essere contrario alla proroga. 

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