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Covid, ecatombe in Germania: le cifre-choc in 24 ore. La variante sudafricana è già nel cuore d'Europa?

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Il coronavirus non accenna a frenare in Germania, dove da inizio pandemia si contano centomila morti e 76mila contagi in un solo giorno. E, a differenza della prima ondata, questa volta i malati vengono addirittura trasportati su aerei militari per essere smistati negli ospedali meno affollati. Una situazione "drammatica", la definisce il ministro della Sanità uscente Jens Spahn, per poi appellarsi ai tedeschi: "Il numero dei contatti deve abbassarsi decisamente, sono necessarie maggiori limitazioni. Prima tiriamo il freno a mano e meglio è". Così sulla Germania aleggia lo spettro del lockdown, anche se al momento il governo non può dichiararlo visto che a novembre è stato decisa la fine dello stato di emergenza.

Il Paese ha però un'arma in più: i Länder. Potrebbero essere questi ultimi, assieme ai loro presidenti, a decidere nuove restrizioni per mantenere sotto controllo i contagi. Quello della Sassonia Michael Kretschmer ha assicurato di voler evitare "una Bergamo", visto che al momento l'incidenza è di 1074,6 casi su 100 mila abitanti: "Se fra una settimana a quest’ora prendiamo atto di avere ancora una dinamica delle infezioni come quella attuale, dovremo discutere insieme di quali misure siano ancora necessarie". 

Accelera invece Lothar Wieler, il presidente del Robert Koch Institut, il centro epidemiologico tedesco, che chiede cosa deve ancora succedere per instaurare nuove strette. In questo momento a far temere il peggio all'Europa è la variante sudafricana. Il primo caso si è registrato in Belgio, ma si teme la sua celere diffusione. Gli scienziati hanno infatti rivelato che la mutazione è la più contagiosa fino ad oggi e che potrebbe bucare i vaccini. Da qui l'appello della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ad adattare il siero.

 

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