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Denis Kireyev, il giallo sul negoziatore-spia ucciso dagli ucraini: "Morto da eroe". E per Mosca "forse è ancora vivo"

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Un mistero nel dramma della guerra in Ucraina. Si parla del caso di Denis Kireyev, il negoziatore ucraino ucciso dai soldati di Kiev poiché "spia al servizio di Vladimir Putin e della Russia". La vicenda è di ieri, sabato 5 marzo, ma oggi si arricchisce di altri dettagli. Era davvero una spia russia? Ora è giallo. Per certo, Kireyev era un banchiere, già uomo di fiducia di Andriy Klyuyev, imprenditore e braccio destro dell'ex presidente filo-russo Yanukovich, ma poi anche uno dei negoziatori ucraini nel primo round di colloqui coi russi a Gomel, in Bielorussia al confine con l'Ucraina. Per inciso era l'unico dei negoziatori ucraini in giacca e cravatta, insomma non in divisa mimetica.

 

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Ora è morto, probabilmente fucilato in strada dopo aver resistito all'arresto dei servizi segreti ucraini, lo Sbu. A raccontare quanto accaduto è stato Mario Dubovikova, analista politico indipendente: "Kireyev è stato ucciso nel centro di Kiev. Giustiziato, colpito alla testa all'ingresso del tribunale di Pechersk". L'accusa sarebbe quella di alto tradimento per aver passato informazioni a Mosca, tra le prove anche delle intercettazioni telefoniche. 

 

Il punto è che nella tarda serata di sabato è piovuto un clamoroso colpo di scena, la versione ufficiale è stata ribaltata. L'esercito ucraino, su Twitter, ha infatti confermato l'uccisione di Kyreiev. Per poi aggiungere: "Durante l'esecuzione di compiti speciali, tre spie sono state uccise, dipendenti della direzione principale del ministero degli Affari interni: Alexei Ivanovich, Chibineev Valery Viktorovich, Denis Borisovic Kireyev. Sono morti difendendo l'Ucraina e il loro impegno ci ha avvicinati alla vittoria". Insomma, Denis Kireyev una spia oppure un eroe? Dopo queste parole, da Mosca, altre indiscrezioni: "Non siamo sicuri che sia morto". E il mistero, continua...

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