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Vladimir Putin, "un golpe cruento per fermarlo": complotto al Cremlino. Il precedente (e il nodo della guardia presidenziale)

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La Russia è sempre più isolata dal punto di vista politico e soprattutto economico e finanziario. Nonostante ciò Vladimir Putin tira dritto per la sua strada e non mostra alcun segnale di apertura: per quanto lo riguarda, la guerra finirà soltanto quando avrà rovesciato il presidente e il governo dell’Ucraina. In attesa di capire come finirà la battaglia per la capitale Kiev, La Repubblica ha fatto il punto sugli scenari che riguardano la Russia.

 

 

Innanzitutto, sarebbe possibile un golpe contro Putin? C’è un precedente risalente al 1964, quando il Poltibjiuro depose Nikita Krusciov da segretario generale del Pcus per “gravi errori politici ed economici”. Ovvero per la crisi missilistica a Cuba, con la Russia che sfidò l’Occidente e per poco non provocò una guerra atomica. Uno scenario tutto sommato con delle similitudini a quello attuale. Repubblica si è anche chiesto cosa deve succedere affinché un qualcosa di simile avvenga ai danni di Putin: “Il disagio popolare deve crescere. La guerra in Ucraina deve prolungarsi, facendo salire il numero delle vittime russe. L’economia russa deve subire altri danni”.

 

 

Ma neanche una rivolta popolare potrebbe bastare: la repressione di Putin è brutale, inoltre è risaputo che ha una guardia presidenziale, composta da decine di migliaia di uomini, che ha il compito specifico di proteggerlo. “E ha sicuramente predisposto un sistema di ricatti e minacce contro ministri e oligarchi - ha aggiunto Repubblica - ossia i miliardari che dominano l’economia, nel caso provino a tradirlo”. A meno che il golpe sia dei più cruenti e sanguinari, un colpo di Stato che, insomma, non lasci il tempo allo zar per reagire...

 

 

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