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Ucraina, il presidente estone Alar Karis: "Il timore di Zelensky, due giorni prima dell'invasione"

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"Era molto calmo, nessuno dei suoi cittadini si aspettava tutto questo. Nemmeno io": il presidente dell'Estonia Alar Karis racconta del suo incontro col presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev due giorni prima dell'invasione russa. Intervistato dal Corriere della Sera, ha spiegato: "Mi disse che la Russia sarebbe potuta entrare nel Donbass, ma non si aspettava che attaccasse Kiev o altre parti dell’Ucraina. Due giorni dopo tutto è cambiato. Il 24 febbraio, il giorno dell’invasione, ci siamo sentiti al telefono e mi ha chiesto aiuto".

 

 

 

Parlando di come il suo popolo percepisce il conflitto in corso, Karis ha confessato: "Siamo preoccupati, è molto vicino. E poi oltre 50 mila ucraini vivono già in Estonia, e ora stanno arrivando i loro familiari e molti rifugiati: sono già venute oltre 8 mila persone, 2.500 delle quali sono bambini". Il capo dello Stato, poi, ha sottolineato le differenze tra questi rifugiati e chi arriva da altre parti del mondo: "Sono cose diverse. Questi sono rifugiati che arrivano direttamente da zone di guerra. Sicuramente li trattiamo in modo diverso, non sono migranti che cercano lavoro, una vita migliore o altro: molti di coloro che arrivano qua sono donne e bambini, mentre gli uomini sono rimasti a combattere".

 

 

 

L'esito della guerra, secondo il presidente estone, dipende da un elemento in particolare: "Dipende da quanto saremo uniti: non solo ora, ma anche in futuro. Non sono stati i cittadini russi a cominciare la guerra, ma possono fermarla: le generazioni più giovani hanno accesso a informazioni veritiere, possono uscire e diffonderle, e questo potrebbe cambiare le cose in Russia. Non devono avere paura".

 

 

 

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