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Covid, "lockdown totale. Non si esce neanche per la spesa": cosa sta succedendo in Cina, nel silenzio totale

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Sebbene la guerra in Ucraina abbia catalizzato l’attenzione del mondo intero, con la Russia che dopo oltre due settimane dall’inizio dell’invasione sembra intenzionata ad attaccare la capitale Kiev con tutta la sua forza da un momento all’altro, la pandemia di Covid non è affatto finita.

 

 

Se in Italia la situazione è sotto controllo, soprattutto dal punto di vista ospedaliero e nonostante un aumento dei contagi e del tasso di positività registrato negli ultimi giorni, in altre parti del mondo sta crescendo nuovamente la preoccupazione. È il caso di Changchun, il capoluogo con nove milioni di abitanti della provincia cinese di Jilin che è stato messo in lockdown per contenere una nuova ondata di casi: da queste parti il Covid è ai massimi nazionali degli ultimi due anni. Stando a quanto riferiscono i media cinesi, stavolta l’epidemia verrà gestita però in maniera sì stringente, ma con l’ausilio dei test antigenici rapidi.

 

 

Si tratta di una novità, dato che tali tamponi non erano mai stati presi in considerazione dalla Cina. Oltre all’annuncio dell’avvio di test di massa, le autorità locali di Changchun hanno ordinato ai residenti di lavorare da casa e di consentire a una persona per ogni nucleo familiare di uscire ogni due giorni per l’acquisto di beni primari.

 

 

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