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Ucraina, anche la Russia profonda dubita di lui. Vladimir Putin, rovinose indiscrezioni: chi può farlo cadere

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Qualcosa sta cambiando anche nella "Russia profonda". Le proteste contro Vladimir Putin e la guerra in Ucraina avanzano da Mosca e San Pietroburgo alla immensa provincia.  Mentre nelle due città russe "si indossa il lutto per Instagram che sta per spegnersi, e si fa la coda per l'ultimo pranzo da McDonald's", cambiano anche "gli umori della provincia russa", come scrive Anna Zafesova su La Stampa.

 

Nella provincia che abita "il popolo profondo", quello con il quale "il presidente russo manterrebbe un legame quasi mistico", anche lì si vedono le prime tracce del dissenso. Ora bisogna superare l'idea che lì abiti lo zoccolo duro dell'elettorato putiniano, "quelli che il giornalista d'opposizione pietroburghese Aleksandr Nevzorov definisce sprezzantemente dei 'cafoni da incubo, che non hanno mai viaggiato da nessuna parte, non si sono mai interessati di nulla, non si sono mai preoccupati di nulla".

 

E se è vero che "l'eccesso di zelo dei burocrati provinciali ha prodotto diversi flashmob che inneggiano alla Z dipinta sui carri russi che hanno invaso l'Ucraina: il più celebre resta quello dei bambini malati nell'hospice di Kazan", negli ultimi giorni, "anche da territori mai apparsi sulla mappa della protesta sono giunte sorprese". A Ivanovo, per esempio, la città tessile dove nacquero i primi Soviet, "un coraggioso cittadino è sceso in piazza, da solo, con un manifesto che recitava, testuale, '*** *****', cosa che non ha impedito alla polizia di arrestarlo dopo aver correttamente decrittato gli asterischi come 'net voyne', no alla guerra". E a Nizhny Novgorod, "una studentessa è stata portata via con un cartello totalmente bianco".

 

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