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Carlo Jean, "perché Vladimir Putin merita una medaglia": la bomba del generale sulla guerra in Ucraina

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Il generale Carlo Jean, esperto di strategia militare e presidente del Centro Studi di Geopolitica Economica, è convinto che la guerra in Ucraina si sta tramutando in disfatta sul campo per le truppe russe. Per Jean lo scacco militare è comparabile a quello di Mussolini in Grecia nella Seconda guerra mondiale. "Vladimir Putin deve ingoiare la pillola amara e convincersi al ritiro. per poi contribuire finanziariamente alla ricostruzione di quel che ha distrutto in Ucraina. Dirà di più: se non esisteva una nazione ucraina lui è riuscito a crearla. E se la Nato era in disfacimento, Putin l'ha ricostituita: dovrebbero dargli una medaglia d'onore...", spiega il generale.

 

 

 

Jean spiega i motivi delle difficoltà delle truppe russe: "Mancano di fanteria perche' si sono ristrutturati per la guerra contro eserciti corazzati e meccanizzati come quelli della Nato. Pertanto i gruppi tattici di battaglione impiegati dai russi hanno meno di 200 fanti su mille uomini. E in una guerra poco convenzionale, i difensori che conoscono bene il terreno e si nascondono tra boschi e macerie finiscono per avere la meglio infliggendo perdite notevoli".

 

 

Per la Russia mancano anche i bombardieri: "Sono stati quasi tutti addetti al trasporto delle armi nucleari. E su 60-70 solo una decina sono moderni. Gli altri risalgono agli anni '70. Nulla di comparabile ai B-52 americani. La Russia non avendo soldi a sufficienza li ha investiti soprattutto in armi strategiche, come i sommergibili nucleari e i missili iperveloci. Inoltre la dottrina militare delle forze russe prevede l'impiego di armi nucleari tattiche in caso di escalation, ma la Russia nel caso dell'Ucraina non si puo' permettere di radere al suolo una citta': buttare giu' la cattedrale di Santa Sofia a Kiev sarebbe come se i francesi ci distruggessero San Pietro. Percio' si limitano all'artiglieria, anche se provoca perdite dolorose tra i civili come accaduto a Mariupol. Ma per conquistare le citta', ripeto, i russi non hanno un esercito idoneo. Non hanno fanteria sufficiente e cio' spiega perche' intendano ricorrere ai volontari siriani", conclude il generale Jean.

 

 

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