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Ucraina, il generale Jean a Tagadà: "Perché Vladimir Putin è terrorizzato dalla Cina". Guerra totale, scenario ribaltato

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"La Russia sta cercando di uscire dall'impasse. E teme la Cina. La mossa di Zelensky di chiedere la mediazione di Xi Jinping è veramente geniale. I rapporti tra Ucraina e Cina sono molto stretti. La Cina non ha mai riconosciuto l'annessione della Crimea". Così il generale Carlo Jean, ospite di Tagadà in onda su La7, ha affrontato l'argomento della guerra in Ucraina. La minaccia nucleare è sicuramente un bluff, non credo che possa essere reale. Anche perché gli ordini dati di Putin si riferiscono a un allertamento delle forze, che nella realtà consiste nel fatto che i missili russi che non sono in hangar si muovono lungo le strade e le ferrovie. Sono missili nuovi che stanno sostituendo quelli vecchi”, ha spiegato il generale Carlo Jean.

 

"La Cina non intende scontrarsi con l’Europa con i Paesi dell’accordo 17+1. È soprattutto per questo che Pechino non ha approvato neppure alle Nazioni Unite l’annessione della Crimea alla Russia nel 2014. Il mancato soddisfacimento delle speranze di Putin non comporta per Xi nessun costo né rischio. Mosca dipende ormai troppo da Pechino, per potersi permettere di “fare la difficile”, spiega Jean.

 

 

 

"Putin ha certamente pensato di poter approfittare della relativa debolezza politica degli Stati Uniti, della Nato e dell’Unione europea, per ottenere qualche risultato. Gli è andata male. Ma nella strategia d’intimidazione di Putin è mancato il pieno sostegno della Cina. Putin pensava certamente di poter abbinare alle pressioni sugli Stati Uniti di Mosca per l’Ucraina, quelle cinesi per Taiwan. Si è recato a Pechino per l’apertura dei Giochi olimpici, sicuro di poter incassare il pieno sostegno cinese, ma ha dovuto registrare una delusione", ha svelato Jean.

 

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