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Volodymyr Zelensky, quello che pochi ammettono: corruzione e povertà, c0s'è davvero l'Ucraina (prima della guerra)

Il presidente Zelensky

Maurizio Stefanini
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«L'Italia vuole l'Ucraina nell'Unione Europea», ha detto Draghi dopo il discorso di Zelensky al Parlamento Italiano. Un percorso che in realtà fino a poco tempo fa sarebbe stato quasi fantapolitica. Vero che la Rivoluzione del Maidan fu contro un presidente che, cedendo a una guerra doganale russa, aveva sospeso un accordo con la Ue. Un conto però è chiedere. Un conto ottenere. Secondo le norme attuali, per aderire all'Unione uno stato deve: essere uno Stato europeo; rispettare i principi di libertà, di democrazia, di rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, nonché dello Stato di diritto; rispettare una serie di condizioni economiche e politiche conosciute come criteri di Copenaghen. "Politico", che a sua volta reitera l'esigenza di istituzioni stabili che garantiscano la democrazia, lo stato di diritto, i diritti dell'uomo, il rispetto delle minoranze e la loro tutela. "Economico": un'economia di mercato funzionante e capace di far fronte alla pressione concorrenziale all'interno dell'Unione Europea. Acquis comunitario: accettare gli obblighi derivanti dall'adesione e, in particolare, gli obiettivi dell'unione politica, economica e monetaria. In realtà, molto dipende dalla disponibilità dei partner. Nel 2002, ad esempio, si accettò l'ingresso di Cipro, malgrado geograficamente si trovi in Asia, e con la parte nord occupata dalla repubblica indipendente dei turchi locali sponsorizzata da Ankara fosse tutt' altro che stabile. In seguito, tra Brexit e scontri di Bruxelles in particolare con Polonia e Ungheria, gli entusiasmi per ulteriori allargamenti a Est si sono parecchio raffreddati, e il 6 aprile 2016 nei Paesi Bassi un referendum consultivo proprio sull'accordo di associazione tra Ue e Ucraina fu bocciato, con il 61,1% di no. Il Democracy Index dell'Economist, che dà l'Ucraina all'86esimo posto, attesta una situazione che è molto migliore rispetto al 126esimo della Russia, ma abbastanza al di sotto di quel 61esimo posto con cui la Romania si classifica ultima nella Ue. Non è neanche considerata una "democrazia imperfetta" come la Romania ma un "regime ibrido", anche se sempre meglio del "regime autoritario" di Putin. D'altra parte, Donbass e Crimea configurerebbero per la Ue un problema anche più grave di Cipro del Nord. Economicamente è un Paese in via di sviluppo, 74° nell'indice di sviluppo umano. i$ uno dei paesi più poveri d'Europa per Pil pro capite, e la corruzione è molto diffusa. Però per la presenza di estese pianure fertili, l'Ucraina è uno dei maggiori esportatori di grano del mondo, potendo coprire un fabbisogno alimentare fino a sette volte la sua popolazione. i$ inoltre il maggior esportatore al mondo di olio di girasole e uno dei principali di zucchero, miele, uova e pollame, patate, e mais, ed ha carbone e energia nucleare. Sesto produttore mondiale di titanio, settimo di grafite e ferro, ottavo di manganese, nono di uranio, fornisce il 50% del neon mondale e il 40% del krypton. Ha una importante industria aerospaziale di cui la celebre Antonov non è che una punta. L'Italia è il suo secondo partner commerciale e il primo importatore nell'Europa Occidentale. Insomma, politicamente è più problematico dei Paesi dell'Est già entrati nella Ue, ma come risorse sarebbe più ricco: una volta avviata la ricostruzione, che però potrebbe essere una occasione. Paradossalmente proprio i diktat russi stanno forzando la Ue ad accantonare molto dubbi, e una cosa proposta da molti è proprio un ingresso nella Ue come garanzia per bilanciare la rinuncia alla Nato. 

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