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Vladimir Putin, la riunione riservata dell'intelligence a Roma: "Cosa succede entro 4 settimane"

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Vladimir Putin sta perdendo la guerra in Ucraina. È quanto emerge dal vertice segretissimo tra le intelligence occidentali che si è tenuto a Roma, a Forte Braschi dove c'è la sede dell'Aise, il servizio di intelligence estera. Secondo quanto ha appreso Repubblica, al tavolo c'era il direttore della Cia, William Burns, il direttore dell'Aise, il generale Giovanni Caravelli e i vertici dei servizi di sicurezza esterni inglese, tedesco e francese che hanno confrontato le loro informazioni in modo da avere un quadro, il più chiaro possibile, degli schieramenti sul campo. Al termine tutti sembrano concordi nel sostenere che le forze di invasione di Putin hanno ancora 3-4 settimane di autonomia: mancano le armi (secondo la Nato per ogni carro armato russo ci sono 11 armi anticarro di Kiev), il cibo, e soprattutto gli uomini da mandare al fronte per rimpiazzare quanti sono morti sul campo: tremila soldati russi uccisi e ottomila feriti. 

 

 

Insomma i piani del Cremlino sono cambiati rispetto alla vigilia dell'invasione e prevedono di lasciar perdere Kiev - perché troppo dura è stata la resistenza ucraina e perché le truppe russe rischiano di rimanere intrappolate dentro la città - "accontentandosi" del Donbass con Mariupol che dovrebbe il cadere in 72 ore. L'idea russa, scrivono Giuliano Foschini e Paolo Mastrolillo è quella di affondare, in questo mese, il più possibile nel fronte Sud, verso Odessa e poi fermarsi per poter rivendicare le conquiste fatte nella parata del 9 maggio, quando le truppe russe sfileranno come ogni anno per festeggiare nella sconfitta per mano dell'Armata rossa.

 

"Proveranno a raccontarla come una vittoria, ma in realtà tutto questo segna il trionfo della resistenza ucraina", trapela dal vertice insieme al fatto che ai confini non sembrano esserci nuove truppe pronte a intervenire e che non ci sono segnali dell'utilizzo di armi batteriologiche. In queste settimane è possibile che l'unico fronte attivo per l'esercito russo sarà quello meridionale, più vicino al Mar Nero. Con l'idea, difficilissima, di una presa di Odessa.

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