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Sergej Shoigu sparito? Non proprio, indiscrezioni estreme: farsa del Cremlino per fregare Zelensky, cosa rischia il premier

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Sparito per due settimane, Sergej Shoigu è ricomparso in pubblico ma le sorti del ministro della Difesa russo restano tutt'ora incerte. E c'è anche chi sospetta, riporta il Giornale, che "il giallo" sia stato in realtà architettato dallo stesso Cremlino "per confondere i nemici, alla spasmodica ricerca di ogni segnale che indichi l'emergere di spaccature all'interno della cerchia putiniana". Un gioco di specchi raffinatissimo, forse troppo, ma che ben rappresenta lo stato di caos che regola la guerra di nervi Mosca-Kiev.

 

 

 

L'ultima apparizione del fedelissimo di Vladimir Putin risaliva all'11 marzo scorso, poi il vuoto. Particolarmente inquietante, visto che si trattava di uno dei membri del governo più esposti mediaticamente. Da Kiev si vociferava di un infarto subito proprio a causa di un durissimo confronto con il presidente, che avrebbe accusato Shoigu di inefficienza nella gestione della "operazione speciale" in Ucraina. Insieme a lui, è caduto nell'oblio per due settimane anche il Capo di Stato maggiore russo, il potentissimo generale Valerij Gerasimov. Entrambi, dunque, in odore di rappresaglia presidenziale.

 

 


Guarda caso, sabato 26 marzo ecco ricomparire entrambi, nel video diffuso dal Ministero. Mancano data e luogo precisi, e questo ovviamente ha scatenato le illazioni su un presunto video "d'archivio" spicciato per nuovo, per allontanare le voci su una punizione del ministro, oppure suoi gravi problemi di salute o, peggio, un decesso. D'altronde, dei 7 generali morti in Ucraina in questo solo mese di guerra, il Cremlino avrebbe confermato il decesso di solo due alti militari. Il destino degli altri 5, almeno ufficialmente, è invece ancora avvolto dal mistero.

 

 

 

 

E lo stesso, tutto sommato, vale ancora per Shoigu e lo stesso Gerasimov, anch'egli presente nel video di sabato diffuso sui social media in cui il ministro presiede una riunione delle Forze armate russe per discutere di forniture di armi. "Le priorità sono armi ad alta precisione a lungo raggio, equipaggiamento aeronautico e mantenimento della prontezza delle forze nucleari strategiche", ha dichiarato Shoigu, facendo però almeno un riferimento all'attualità. "La fornitura di armi sta andando come previsto", ammette il ministro accennando alle sanzioni. Roba fresca, insomma. Un po' come i sequestrati dalle Brigate Rosse con in mano i quotidiani del giorno negli Anni di Piombo. 

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