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Vladimir Putin, "la decisione dei siloviki": Cremlino, la fazione che può cambiare il destino dello zar

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L'ipotesi di un colpo di Stato che destituisca Vladimir Putin in Russia è nell'aria già da un po'. Ma si tratta di una possibilità concreta oppure no? Stando alle ultime indiscrezioni, pare che al Cremlino ci sia un'atmosfera particolare, un misto di delusione e malcontento per l'operazione in Ucraina, che sta durando più tempo del previsto, con un sacrificio in termini umani ed economici non indifferente. Non tutto il sistema politico russo, inoltre, sarebbe stato favorevole ad attaccare Kiev. Qualcuno non sarebbe stato nemmeno informato.

 

 

 

Dagli Stati Uniti, come riporta il Giornale, filtrano indiscrezioni secondo cui tra Putin e i suoi collaboratori sarebbe caduto il gelo. E sempre più spesso lo zar viene descritto "sotto pressione". Anche se dal Cremlino arriva ogni volta la smentita. "Sembra che né il Dipartimento di Stato né il Pentagono sappiano cosa stia realmente accadendo a Mosca. Non capiscono il presidente Putin. Non capiscono il meccanismo decisionale. Non capiscono il nostro stile di lavoro", ha detto il portavoce Dmitry Peskov.

 

 

 

Nonostante queste rassicurazioni, pare che i cosiddetti siloviki, ovvero gli uomini forti del governo, quelli che ancora riescono ad avvicinarsi e parlare con Putin, siano indispettiti dal modo in cui sta proseguendo il conflitto. Della lista fanno parte ministri e alti responsabili dei servizi segreti, come Nikolai Patrushev, ex ufficiale del Kgb, il capo dell'Fsb Alexander Bortnikov, il ministro della Difesa Sergei Shoigu, il capo dell’intelligence estera Sergei Naryshkin. 

 

 

 

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