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Maria ed Ekaterina? "Così Vladimir Putin sfrutta le sue figlie": una inquietante storia di soldi

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La notizia era attesa, ora è ufficiale: gli Stati Uniti, coordinati con Ue e G7, hanno imposto un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Tra gli enti colpiti Sberbank, la maggior istituzione finanziaria russa, e Alfa Bank. Dunque le sanzioni ad-personam: colpite le figlie del presidente Vladimir Putin e la figlia di Sergei Lavrov, il ministro degli esteri di Mosca.

 

Nel dettaglio, le figlie dello zar colpite sono Maria ed Ekaterina. E un alto funzionario degli Stati Uniti, in un punto stampa, ha spiegato la ratio del provvedimento: "Sappiamo che Putin e i suoi sodali usano le loro famiglie per nascondere i loro beni, per questo abbiamo deciso di congelare anche gli asset dei parenti". Insomma, secondo gli Usa, lo zar avrebbe "sfruttato" le figlie per schermare parte delle sue ricchezza. Medesimo il meccanismo di cui viene accusato Lavrov, ossia di "sfruttare" la prole. Le sanzioni impongono lo stop ai conti correnti bancari in istituti esteri e il sigillo a ville, case di lusso e altri beni detenuti sempre all'estero.

 

Le figlie di Putin colpite sono quelle avute con l'ex moglie Lyudmila Shkrebneva, sposata nel 1983. Le due sono scomparse dalla scena dal lontano 1999. Maria, 36 anni, ha sposato un imprenditore olandese e Katerina, aveva celebrato le nozze con il figlio di un amico intimo di Putin, Nikolaj Shamalov, dal quale ha poi divorziato. Entrambe usano altri cognomi, Katerina Tikhonova e Maria Vorontsova, e speravano che il fatto di non chiamarsi "Putina", così al femminile in Russia, le avrebbe protette dalle sanzioni. Ma sbagliavano.

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