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Vladimir Putin, il documento che spiega perché sta perdendo: "Si chiamano tutti Magomed", chi manda in prima linea

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Kamil Galeev è un ricercatore moscovita che lavora per un istituto di ricerca britannico, il Wilson Center. Negli ultimi tempi si è occupato sulla composizione demografica dell’esercito russo, che potrebbe essere uno dei motivi per cui la cosiddetta “operazione militare speciale” lanciata da Vladimir Putin non sta avendo il successo immaginato. Che la Russia sia in crisi dal punto di vista demografico non è affatto una novità: il Covid ha peggiorato le cose, con la Federazione che ha perso circa 4 milioni di abitanti.

 

 

Non sorprende quindi che in prima linea per l’esercito russo ci siano le fasce più povere della popolazione, soprattutto soldati caucasici e siberiani che tra l’altro non comprendono appieno la necessità di “denazificare” l’Ucraina. Galeev ha pubblicato sui social anche un primo elenco di circa 150 militari dell’esercito russo che sono rimasti feriti e presi in cura a Rostov, la città che si trova a circa un centinaio di chilometri di distanza dall’area metropolitana di Mariupol.

 

 

L’elenco non poteva essere tenuto riservato per via dei genitori dei ragazzi, ma questo è uno svantaggio per la Russia perché in quel documento è racchiusa un’informazione particolarmente rilevante: il nome di battesimo più diffuso tra più della metà dei feriti è Magomed, ovvero l’islamico Maometto in lingua daghestana. In pratica l’esercito sta attingendo a piene mani dalla Repubblica autonoma aderente alla Federazione: si trova nel Caucaso e confina con la Cecenia a Ovest e con il Mar Caspio a Est.

 

 

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