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Dmytro Gurin, "Mariupol come Auschwitz: un genocidio". Chi è il 'super-falco' ucraino di Joe BIden

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Mariupol sta vivendo ore drammatiche. Sotto i bombardamenti, assediati totalmente dall'esercito russo i centomila civile ucraini che sono rimasti in città vivono sulla propria pelle "atrocità come quelle commesse dai nazisti ad Auschwitz". Lo ha detto senza giri di parole il deputato ucraino Dmytro Gurin alla Bbc, descrivendo la situazione di Mariupol aggiungendo che ci sono "pochi dubbi che i russi siano colpevoli di genocidio perché il loro obiettivo è molto chiaro: liberare il mondo dall'Ucraina e dal suo popolo". "Le uccisioni di massa nella città, e in altre aree dell'Ucraina", ha puntualizzato, "sono paragonabili con le atrocità viste sotto i nazisti ad Auschwitz". Parole che non piaceranno troppo ad Israele, basti ricordare il paragone fatto da Volodymy Zelensky alla Knesset e poi aspramente criticato dai parlamentari israeliani. Parole, al contrario, che si sposano con quelle pronunciate da Joe Biden soltanto poche ore prima: il presidente Usa ha parlato di "genocidio", attirandosi le critiche di un ampio fronte, da Emmanuel Macron e fino alla Cina. La ratio delle critiche è sempre la medesima: ha senso "provocare" ulteriormente Vladimir Putin, spingendolo magari verso un'escalation ancor più orribile e terrificante rispetto a quella messa in atto fino ad ora=?

 

 

Tant'è, il concetto di Gurin ribadisce quanto denunciato dal sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko, qualche giorno fa. "I russi hanno trasformato Mariupol in un campo di sterminio. L’analogia sta guadagnando terreno. Questa non è più a Cecenia o Aleppo: è la nuova Auschwitz", ha detto il primo cittadino facendo riferimento anche a quanto riporta l’agenzia Unian e cioè che l’esercito di Mosca avrebbe allestito dei forni crematori mobili utilizzati per bruciare i corpi dei civili uccisi e coprire le tracce dei crimini commessi. Secondo i testimoni, la Russia avrebbe reclutato “terroristi locali” e di Donetsk in forze speciali per bruciare i cadaveri. 

 

 

E questo non certo per pietas. L'intenzione è quella di "ripulire" la città dagli orrori entro il 9 maggio. Sembra infatti che i russi abbiano intenzione di organizzare una parata a Mariupol, se la loro campagna militare avrà successo. Ad affermarlo è stato Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco, su Telegram, citato da Ukrinform. "Secondo le nostre informazioni, a Ivashchenko (l'autoproclamato sindaco filorusso di Mariupol) è stato ordinato di ripulire parte del distretto centrale della città dai detriti e dai cadaveri per permettere la sfilata del 9 maggio. Tutto indica che gli occupanti vogliano organizzare un 'carnevale della vittoria', in caso di successo". 

 

 

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