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Shaun Pinner e Aiden Aslin, chi sono i britannici in mano a Mosca (e come li sta usando il Cremlino)

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Da 24 ore a questa parte i soldati inglesi finiti nelle mani dei russi vengono mostrati dalla tv di Mosca come un vero e proprio trofeo: si tratta di Shaun Pinner del Bedfordshire e di Aiden Aslin del Nottinghamshire, volontari arruolati nella 36esima brigata dei Marines d’Ucraina a Mariupol. La loro presenza nel Donbass viene usata dai russi anche per ribadire la presenza dell'Occidente in territorio ucraino. 

 

 

 

I due prigionieri, in realtà, non sono stati mandati lì dal loro governo o dalla Nato. La scelta - come riporta il Corriere della Sera - è stata personale per entrambi. Uno, il 48enne Pinner, si era trasferito quattro anni fa con la moglie e viveva a Donetsk. Intervistato dal Mail lo scorso gennaio aveva detto: "Sono pronto a difendere la mia famiglia e la mia città adottiva". Aveva anche previsto quello che poi è successo: "Se ci faranno prigionieri, i russi ci tratteranno in modo diverso, perché siamo inglesi. Questo pensiero è un chiodo fisso nella mia testa. Ma combatteremo comunque". L'altro, Aslin di 27 anni, ha deciso di arruolarsi dopo aver combattuto per diverso tempo in Siria nella milizia curda Ypg. Poi è stato lui stesso ad arrendersi: "Non abbiamo più munizioni, e non riusciamo a lasciare Mariupol".

 

 

 

In uno dei loro ultimi video diffusi dalla tv russa, i due prigioneri recitano un appello, forse suggerito, a Boris Johnson, chiedendogli di farsi garante di uno scambio con l’oligarca ucraino Viktor Medvedchuk, il leader dell’opposizione filorussa, finito nelle mani dell'esercito ucraino. Quest'ultimo è stato catturato a Kiev la settimana scorsa dopo essere evaso dagli arresti domiciliari ai quali era costretto dall’inizio dello scorso maggio.

 

 

 

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