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Aleksej Kudrin, schiaffo del capo della Corte dei Conti russa a Putin: "Rublo non più convertibile", crepe al Cremlino

 Aleksej Kudrin

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Mentre Vladimir Putin minimizza l'effetto delle sanzioni, la governatrice della Banca centrale europea Elvira Nabiullina avverte che "è finito il periodo in cui l'economia può vivere di riserve. Stiamo entrando in un periodo difficile di cambiamenti strutturali e di ricerca di nuovi modelli di business" e che le sanzioni "cominceranno a colpire sempre più l'economia". Non solo. Secondo Aleksej Kudrin, capo della Corte dei conti russa ed ex ministro delle Finanze, "il rublo non è più una valuta pienamente convertibile".

 

 

Come riporta La Repubblica la libera convertibilità della moneta nazionale era stata uno dei più grandi successi economici di Putin nel 2006 proprio quando Kudrin era ministro delle Finanze. All'epoca Kudrin dichiarò: "Unirsi al club delle valute globali significa che, in qualsiasi Paese più o meno civilizzato, i nostri sudati rubli possono ora essere scambiati con banconote locali o qualsiasi valuta forte". Un successo ottenuto grazie alla revoca di tutte le restrizioni sulla circolazione di capitali in vigore dalla fine degli Anni '90. Restrizioni che però lo zar ha reintrodotto quando ha iniziato l'invasione dell'Ucraina.

 

 

Adesso il tasso di cambio del rublo non è più determinato dal mercato ma è un riflesso del saldo delle partite correnti in Russia, ossia da quanti soldi entrano per il gas ed escono per la guerra. Il rialzo del rublo rivendicato da Putin, avvertono analisti occidentali e Casa Bianca, rischia di essere una "farsa in stile Potiomkin".

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