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Bucha, "spia ucraina di 17 anni dietro all'eccidio": la drammatica accusa da Kiev

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Nel mirino una presenta spia a Bucha. A colpire la sua età: si tratta di un ragazzo di 17 anni residente proprio nella città dell'eccidio, a nord ovest di Kiev. L’accusa è quella di aver collaborato con l’esercito russo durante l’attacco. A confermare la storia è la Procura generale di Kiev e lo fa sul proprio canale Telegram. Questo è quanto si può leggere: “Un minore residente nella regione di Kiev sarebbe sospettato di tradimento e furto segreto di proprietà altrui ai sensi della legge marziale”, spiega la Procura. E ancora: “Secondo l'indagine, durante l'occupazione temporanea del villaggio nel distretto di Bucha, nella regione di Kiev, un residente locale di 17 anni si è schierato volontariamente con il nemico”.

 

 

Il giovane sospettato avrebbe riferito ai russi dove trovare oggetti di valore rivelando le identità degli abitanti del posto: “Ha fornito ai rappresentanti della Federazione Russa informazioni sugli abitanti del villaggio, sui negozi e sulle case in cui potevano essere conservati oggetti di valore, nonché altre informazioni. Per questo, il sospettato ha ricevuto ricompense materiali e privilegi dai rappresentanti delle forze di occupazione” spiega la Procura.

 

 

Come se non bastasse, lo stesso ragazzo avrebbe preso parte a una rapina: “Insieme ai militari delle forze armate russe, ha fatto irruzione in una delle case del villaggio, dove hanno segretamente rubato”. Il futuro del 17enne ora è in mano alle autorità ucraine e rischia fino a 10 anni di carcere.

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