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Ucraina, la guerra in diretta. Siriene e raid di fuoco: è scattata l'operazione a tenaglia dello zar. La contraerea entra in azione

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Nelle prossime ore potrebbe arrivare l'assalto finale russo alla Azovstal, che potrebbe segnare la "fine" della prima fase della guerra in Ucraina. Ma la sensazione è che Mosca intenda accelerare i suoi piani di "guerra totale" contro Kiev, visto l'andamento degli attacchi e dei bombardamenti su tutto il territorio, a partire dalla zona occidentale dove, per la prima volta, nel mirino è finita anche la Transcarpazia, al confine con l'Ungheria. Dal punto di vista diplomatico, nulla di fatto dopo il colloquio telefonico tra il presidente russo Putin e quello francese Macron, mentre l'Unione europea ha anticipato un inasprimento delle sanzioni. 

Ore 22.05 Mosca annuncia corridoio umanitario per civili Azovstal
Mosca annuncia un cessate-il-fuoco per tre giorni per consentire l'evacuazione dei civili dall'acciaieria Azovstal di Mariupol. A farlo sapere è il comando militare russo aggiungendo che il corridoio umanitario resterà aperto da giovedì a sabato e i civili avranno due scelte: o tornare in territorio controllato da Kiev o spostarsi in territorio controllato da Mosca.

Ore 21.30 La resistenza ucraina contro i russi a Azovstal

L’assalto delle truppe russe all’acciaieria Azovstal di Mariupol continua ma "senza successo". È quanto sostiene il consigliere delle forze armate di Kiev, Alexander Stupun, in un aggiornamento video, spiegando che "i blocchi e i tentativi di distruggere le nostre unità nell’area di Azovstal continuano: in alcune aree, con il sostegno dell’aeronautica, il nemico russo ha ripreso l’offensiva per riprendere il controllo dell’impianto", senza successo. 

20.57 Ucraina: "Raid russi nel Dnepr colpiscono le ferrovie"
I raid russi che si sono abbattuti in serata nell'area del Dnepr e nella città di Dnipro hanno colpito l'infrastruttura ferroviaria, ma non si segnalano feriti tra gli addetti. Lo ha reso noto il presidente di Ukrzaliznytsia (l'azienda che gestisce il trasporto ferroviario) sul Telegram, come riporta Unian. "Le truppe russe continuano a prendere di mira l'infrastruttura ferroviaria", ha detto Alexander Kamyshin, aggiungendo che "non ci sono vittime tra i ferrovieri. Valuteremo i danni dopo la fine degli allarmi anti-aerei".

20.26 Ucraina: esplosioni udite a Kiev opera della contraerea
 Le esplosioni udite in serata a Kiev sarebbero opera della contraerea che difende la capitale. E' quanto riporta Ukrinform citando il canale telegram delle forze armate ucraine.

20.25 Media ucraini: "Esplosioni a Mykolaiv"
Esplosioni sono state segnalate a Mykolaiv, Lo riporta Ukraina 24 su Telegram.

20.14 Media inglesi: "Sirene a Leopoli"
Le sirene dell'allarme aereo tornano a suonare anche a Leopoli. Lo riferisce l'inviata della Bbc nella città dell'Ucraina occidentale, ricordando che ieri si erano registrati una serie di raid alla periferia di Leopoli, che avevano messo fuori uso tre centrali elettriche.

Ore 19.35 Kiev: ripristinati i contatti con i difensori Azovstal
"I tentativi di prendere d’assalto l’impianto continuano per il secondo giorno. Le truppe russe sono già sul territorio di Azovstal", ma "la comunicazione con i difensori è stata ripristinata". A riferirlo a Radio Svoboda David Arahamiya,  è stato il negoziatore ucraino e capo del partito "Servitore del popolo" del presidente Volodymyr Zelensky. Nel suo ultimo bollettino le forze armate ucraine hanno confermato l’assalto delle forze nemiche "per prendere il controllo dell’impianto", anche "con appoggio aereo", assicurando di avere ancora il controllo dell’acciaieria.

Ore 18.19 L'Ungheria pone il veto su nuove sanzioni alla Russia
Orban ha deciso, l’Ungheria metterà il veto all’embargo sul petrolio russo contenuto nel sesto pacchetto di sanzioni dell’Unione Europea. Lo ha annunciato il portavoce del governo di Budapest, Zoltan Kovacs, che ha definito "inaccettabile" la proposta avanzata da Bruxelles. Alla domanda di un giornalista della Bbc che gli ha chiesto se il suo Paese eserciterà il diritto di veto, il portavoce ha replicato: "Sì....Alla fine bisogna ricordare come funziona l’Ue, la proposta arriva da Bruxelles, che è il centro amministrativo, burocratico dell’Unione Europea, non dei Paesi membri". Secondo Kovacs, l’Ue "sa esattamente che quello che sta proponendo va contro gli interessi ungheresi, va contro possibilità che sia fattibile e che se noi lo facciamo manderemo completamente in rovina l’economia ungherese".

Ore 18.25 Ue: Kirill responsabile delle minacce a Kiev
"Il patriarca Kirill è responsabile del sostegno o dell’attuazione di azioni o politiche che minano o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina, nonché la stabilità e la sicurezza in Ucraina. Inoltre, sostiene il governo russo ed i decisori responsabili dell’annessione della Crimea e della destabilizzazione dell’Ucraina". È quanto si legge nel testo del sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia in discussione a Bruxelles e visionato dall’Ansa. Sul testo non ci sarebbe ancora un accordo, ma di fatto è entrato il nome di Kirill.

Ore 17.23 Biden: aperti a nuove sanzioni contro la Mosca
"Siamo sempre aperti a nuove sanzioni contro la Russia, parlerò con i leader del G7 questa settimana per vedere i prossimi passi da fare". Lo ha fatto sapere il presidente americano, Joe Biden, alla Casa Bianca.

Ore 17.14 Kiev: Paesi Ue contrari a embargo sul petrolio sono complici di Mosca
Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in un videomessaggio ha commentato, a stretto giro, il mancato accordo sul sesto pacchetto di sanzioni previsto per oggi: "I Paesi dell’Ue che continueranno ad opporsi all’embargo sul petrolio russo sono complici dei crimini commessi dalla Russia in territorio ucraino". 

17.10 Kiev: Razzi russi sulla regione di Dnipro
Le forze russe hanno sganciato diversi missili su alcuni villaggi nella regione di Dnipro, nell'Ucraina centro-orientale. Lo ha riferito su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Valentyn Reznichenko, secondo cui sono stati presi di mira decine di edifci residenziali con lanciarazzi multipli, ma non risultano feriti perché "la maggior parte" degli abitanti era stata evacuata in precedenza.

16.45 Pure Sofia vuole esenzione su embargo al petrolio russo
"Dal punto di vista puramente tecnologico, la Bulgaria può fare a meno del petrolio russo, ma ciò aumenterebbe notevolmente il costo dei carburanti nel Paese. Pertanto, se la Commissione europea consente eccezioni dell'embargo petrolifero, anche la Bulgaria eserciterà il diritto di chiederle", ha fatto sapere un esponente del governo bulgaro.

Ore 16. 16 Non c’è accordo tra gli Stati sulle nuove sanzioni
Gli Stati membri dell’Unione europea hanno chiesto più tempo per varare il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia presentato oggi dalla Commissione europea. Nella riunione odierna, gli ambasciatori Ue non hanno potuto approvare il pacchetto "avendo avuto poco tempo per esaminarlo". A bloccare le nuove misure, che prevedono in particolare l’embargo del petrolio, sono Ungheria e Slovacchia che vorrebbero delle deroghe.

Ore 15.43: Azovstal, "persi i contatti con il Battaglione"
Mentre la Russia si prepara a festeggiare la vittoria nella seconda guerra mondiale con parate in tutta la madre patria, e una invece a Mariupol, ormai sotto il loro controllo, l'esercito cerca di liquidare l'ultimo bastione di resistenza, i militari ucraini e i membri del Battaglione Azov asserragliati nelle grandi acciaierie Azovstal. Sono in corso "violenti combattimenti" nel sito dell'acciaieria Azovstal a Mariupol, ha affermato il sindaco della città sotto assedio russo Vadim Boychenko poco dopo che Mosca ha garantito di non aver lanciato un assalto all'impianto. Parlando alla tv ucraina il sindaco ha aggiunto "di aver perso contatti con i soldati. Non sappiamo cosa succede se sono al sicuro o meno". "Artiglieria pesante, carri armati, aviazione" sono all'opera in questa offensiva russa, così come "navi che si sono avvicinate" alle coste, ha aggiunto il sindaco. "I nostri ragazzi sono coraggiosi e stanno difendendo la fortezza, ma è davvero difficile", ha aggiunto, sottolineando che "avendo trattenuto il nemico" per settimane, gli ultimi combattenti si sono trincerati nei sotterranei dell'immenso complesso metallurgico di Azovstal" guadagnando tempo. Nell'acciaieria, secondo il sindaco, ci sono ancora "centinaia di civili" e anche "bambini in attesa di essere salvati", "oltre 30".

Ore 15.33: Patriarcato di Mosca, Papa Francesco causa "rincrescimento" 
Le osservazioni di Papa Francesco nell'intervista al Corriere della Sera relative al suo colloquio con il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill sono basate su interpretazioni che causano rincrescimento e confusione, ha affermato Vladimir Legoyda, responsabile delle pubbliche relazioni della Chiesa ortodossa russa. "E' altamente deplorevole che l'interpretazione del colloquio dello scorso 16 marzo fra Papa Francesco e il Patriarca Kirill pubblicata di recente presenti questa conversazione in una nuova luce che non corrisponde pienamente al contenuto e alla natura dei colloqui. E' ovvio che il contatto del 16 marzo ha introdotto un riferimento alla pace alla discussione della situazione in Ucraina come riportato dai comunicati stampa ufficiali pubblicati da entrambe le parti dopo la conversazione. Tuttavia l'intervista citata è costruita su interpretazioni che causano rincrescimento e confusione", ha dichiarato Legoyda sul suo canale Telegram, come riportato dall'agenzia Tass. I due leader spirituali si sono parlati in video conferenza lo scorso 16 marzo. Nella sua intervista al Corriere il Pontefice ha detto che il Patriarca ha letto da un appunto che teneva in mano tutte le giustificazioni per la guerra in Ucraina. 

Ore 15.19: Andrea Romano, "mai più in tv con ospiti filo-russi o sanzionati"
"Io non andrò mai più e credo non lo faranno neanche i miei colleghi del Pd nelle trasmissioni e nei talk dove ci saranno 'sanzionati', non solo dove ci sono giornalisti filorussi". A dirlo, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, è il deputato Pd e membro della Vigilanza Rai Andrea Romano

Ore 15.07: "I russi hanno fatto irruzione in Azovstal"
Le truppe russe hanno fatto irruzione nell'acciaieria Azovstal di Mariupol, dove gli ultimi difensori ucraini rimangono nascosti nei tunnel sotterranei. Lo riferiscono fonti all'Ukrainska Pravda.
 

Ore 14.45 Navalny in colonia di massima sicurezza
"La mia nuova sentenza non è ancora entrata in vigore, ma ho sentito dire che verrò trasferito nella colonia di massima sicurezza di Melekhovo", una cittadina della Russia europea centrale, "dove ai detenuti vengono strappate le unghie". Così su Twitter l'oppositore russo Alexey Navalny. "Bene, almeno avrò una scusa per usare una emoji alla moda", conclude Navalny, che mostra su Twitter un simbolo che ritrae delle unghie colorate di rosso.

Ore 14.31 Uk taglia fuori la Russia dai servizi della City
La Russia e le sue aziende vengono da oggi bandite dalla rete di servizi finanziari, di consulenza e di pubbliche relazioni della City britannica. Lo rivela il governo di Boris Johnson, per bocca dei ministri degli Esteri, Liz Truss, e dell'Industria, Kwasi Kwarteng, confermando così un nuovo pacchetto di sanzioni in risposta all'invasione dell'Ucraina che porta a oltre 1600 gli individui e le società colpite finora dal Regno Unito. Londra annuncia inoltre una stretta più dura contro i media vicini al Cremlino: incluse testate già sanzionate come Rt e Sputnik, definite "voci della propaganda" di Vladimir Putin.

Ore 14.12 Cremlino: Negoziatori Kiev cambiano posizione ogni giorno
"Non ci sono progressi nei negoziati tra Russia e Ucraina", ha spiegato ancora il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, nel corso di un punto stampa. "Gli ucraini cambiano posizione ogni giorno e da Kiev si sentono sempre più spesso dichiarazioni del genere", ha aggiunto commentando le voci sui possibili piani di Kiev di ritirarsi dai colloqui. Questo atteggiamento "non ispira fiducia che questo processo negoziale possa in qualche modo concludersi in modo produttivo", ha concluso Peskov.

Ore 13.58 Mariupol, il sindaco: persi i contatti con i combattenti di Azovstal
Il sindaco di Mariupol ha dichiarato che ci sono stati pesanti combattimenti mercoledì presso l'acciaieria Azovstal dove stanno resistendo gli ultimi difensori della città e alcuni civili. Vadym Boichenko ha aggiunto parlando alla tv nazionale che si sono persi i contatti con i combattenti ucraini ancora nelle tentacolari acciaierie e che più di 30 bambini sono in attesa di evacuazione.

Ore 13.38 Chiesa russa: Papa Francesco ha travisato il colloquio con Kirill
La Chiesa ortodossa russa sostiene che Papa Francesco, nell'intervista al Corriere della Sera, "ha travisato la sua conversazione con il patriarca Kirill", rilancia la Tass.
"Dispiace che un mese e mezzo dopo il colloquio con il patriarca Kirill, papa Francesco abbia scelto il tono sbagliato per riferire il contenuto di questa conversazione", si legge in un comunicato del dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne della Chiesa ortodossa russa. E ancora: "È improbabile che le affermazioni del Papa relative al suo colloquio con il Patriarca Kirill, contribuiscano all'instaurazione di un dialogo costruttivo tra la Chiesa cattolica romana e quella russo ortodossa, in questo momento particolarmente necessario", prosegue la nota. Insomma, nessun incontro in vista tra il Santo Padre e Putin, ha rimarcato successivamente il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rilanciato dalla Ria Novosti.

Ore 13.12 Cremlino: nessuna dichiarazione di guerra il 9 maggio
Mosca non ha alcuna intenzione di dichiarare ufficialmente guerra all'Ucraina e quindi la mobilitazione generale in occasione della ricorrenza del 9 maggio, anniversario della vittoria sui nazisti nella Seconda guerra mondiale. Lo sostiene il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "Non vediamo alcun progresso nei colloqui con l'Ucraina", ha sottolineato. Il Cremlino non rileva cambiamenti nella situazione alla Azovstal a Mariupol, ma registra tentativi periodici da parte dei combattenti ucraini asserragliati nell'impianto di aprire il fuoco, ha chiarito Peskov, spiegando che lo stesso Vladimir Putin "ha pubblicamente emesso un ordine di annullare l'assalto".0000

Ore 12.56 Scholz, Germania pronta per embargo al petrolio russo
La Germania è "preparata per l'embargo del petrolio russo". Lo ha dichiarato il cancelliere tedesco Olaf Scholz a Meseberg. L'eccezione di Ungheria e Slovacchia dalla misura è una soluzione "pragmatica" per fare in modo che tutti siano in grado di affrontare le misure, ha aggiunto rispondendo alla domanda se l'esclusione di Budapest e Bratislava costituisca un "precedente pericoloso". Scholz ha chiaramente risposto che non lo è. Lo sforzo è sempre quello di evitare che gli effetti delle sanzioni colpiscano i paesi che le approvano più di chi si vuole colpire, ha concluso

Ore 12.46 Mosca, nessun progresso nei colloqui con Kiev 
"Non vediamo alcun progresso nei colloqui con l'Ucraina": così Dmitry Perskov, che ha tagliato cortissimo intrepellato dalla Tass.

Ore 12.26 Kiev, ucciso un prete dai bombardamenti russi a Lugansk
Un sacerdote è stato ucciso dalle bombe dei russi nella regione di Lugansk in Ucraina. Lo rilancia l'agenzia Ukrinform, citando il capo dell'amministrazione militare regionale di Luhansk, Serhiy Haidai. "Gli invasori russi hanno bombardato il villaggio di Mykhailivka vicino a Rubizhne - spiega -. Il responsabile del monastero di Sant'Elia e rettore della chiesa di San Teodosio di Chernihiv è morto per le ferite riportate". Haidai ha ricordato che "almeno 15 luoghi di culto nella regione sono stati danneggiati dai bombardamenti nemici dalla fine di febbraio e che altri ministri della chiesa sono rimasti feriti nella regione".

Ore 12.02 Azovstal, il militare: oltre 500 feriti dentro la fonderia
Uno dei combattenti ucraini rimasti all'interno delle fonderia Azovstal a Mariupol ha spiegato alla Bbc che oltre 500 persone ferite si trovano ancora dentro il complesso industriale. Secondo quanto racconta Mykhailo Vershynin, 200 di loro versano in condizioni critiche e, più in generale, la salute dei feriti continua a peggiorare a causa della mancanza di assistenza medica e condizioni antigieniche. "Nella fonderia manca assolutamente tutto", ha spiegato.
 
Ore 11.45 Mariupol, Mosca toglie cadaveri e detriti dalle strade: verso la parata
I russi preparano una grande parata militare per il 9 maggio a Mariupol e per questo stanno rimuovendo le macerie dalle vie della città portuale sul Mar Nero, nel sud dell'Ucraina. È quanto sostiene la Direzione dell'intelligence di Kiev, che spiega come la Russia "si sta preparando alla parata" rimuovendo i detriti dalle strade principali di Mariupol, disinnescando gli ordigni inesplosi e trasferendo i cadaveri delle vittime rimasti lungo le vie. Torna di prepotenza l'ipotesi della parata a Mariupol, che era stata accantonata qualche giorno fa, nel corso dell'incontro Putin-Shoigu, per gli eccessivi rischi.

Ore 11.28 Mosca: armi e veicoli Nato sul territorio verranno distrutti
Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu spiega che i veicoli della Nato con armi e munizioni per le forze armate di Kiev, che arrivano sul territorio ucraino, saranno distrutti. "Gli Stati Uniti e i loro alleati della Nato continuano a inviare armi all'Ucraina. Qualsiasi veicolo dell'Alleanza atlantica che è arrivato sul territorio del Paese con armi o materiale per le forze armate ucraine è considerato da noi come un obiettivo legittimo" da colpire, ha concluso Shoigu, le cui parole sono state rilanciate dalla Tass.

Ore 11.21 La Russia vieta l'ingresso al premier giapponese
Mosca ha vietato l'ingresso al primo ministro giapponese e a 62 cittadini giapponesi, rende noto il ministero degli Esteri russo citato dall'agenzia Tass.

Ore 11.01 Shoigu: in 11mila sulla Piazza Rossa per V-Day
"Undicimila persone, 131 tipi di armi, 77 aerei" saranno coinvolti nella parata militare, che si terrà il 9 maggio sulla Piazza Rossa a Mosca. Lo spiega il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu. Secondo Shoigu, "per la prima volta uomini della scuola navale Nakhimov (filiale di Murmansk) marceranno a piedi". E ancora, per la prima volta attraverseranno la Piazza Rossa "come parte di una colonna meccanizzata i moderni sistemi di razzi a lancio multiplo Tornado-G da 122 mm dotati di guida automatizzata e di un sistema di controllo del fuoco", ha concluso Shoigu.

Ore 10.45 Shoigu: Mariupol sotto controllo russo
"Mariupol è sotto il controllo dell'esercito russo": così il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu. "In città inizia la pace", ha aggiunto e concluso.

Ore 10.21 Mosca, colpiti scali usati per transito armi occidentali
I sei scali merci ferroviari bombardati martedì sera dalle forze russe nell'Ucraina centrale e occidentale erano usati per il trasferimento di "armi occidentali alle forze ucraine in Donbass". Lo ha affermato oggi il ministero della Difesa di Mosca citato da Interfax. Gli scali, colpiti con missili a lunga gittata lanciati dal mare e da aerei, si trovano vicino alle stazioni ferroviarie di Leopoli, Podbortsy, Volonets, Tymkove e Pyatikhatka. Ieri le autorità russe avevano parlato di sei stazioni ferroviarie bombardate senza che fossero segnalate vittime.

Ore 10.04: Mosca, "distrutto complesso Tochka-U"
Nel briefing mattutino del Ministero della Difesa della Federazione Russa, Mosca annuncia che le forze armate russe "con missili ad alta precisione" hanno distrutto un complesso Tochka-U e tre localizzatori. Inoltre sono state distrutte sei sottostazioni elettriche ucraine "con armi ad alta precisione", nove droni ucraini e quattro lanciarazzi multipli Smerch di fabbricazione sovietica. L'aviazione russa ha poi distrutto durante la notte quattro depositi di munizioni, missili e artiglieria dell'Ucraina. 

Ore 9.54: Kiev, "rubate dai russi 400mila tonnellate di grano"
L'Ucraina accusa i russi di aver portato via 400.000 tonnellate di grano dai territori occupati nel Paese. Si tratta di circa un terzo delle riserve nelle regioni di Kherson, Zaporizhia, Donetsk e Luhansk, ha detto nelle scorse ore in tv il vice ministro ucraino dell'Agricoltura, Taras Vysotskyi. Secondo Vysotskyi, prima della guerra in queste regioni c'erano circa 1,3 milioni di tonnellate di grano. "Non erano riserve strategiche", ha detto. Se dovesse continuare così, ha lanciato l'allarme, le aree sarebbero a rischio carestia. 

Ore 9.47: "Mosca potrebbe utilizzare forze bielorusse a Kiev"
L'Ucraina non esclude la possibilità di un utilizzo da parte della Russia di truppe bielorusse, dopo che le forze di Minsk hanno annunciato l'avvio di esercitazioni militari in tutto il Paese. "Non escludiamo che la Federazione russa possa in qualche momento utilizzare il territorio bielorusso o le forze armate della Bielorussia contro l'Ucraina, e quindi siamo preparati" ha dichiarato il portavoce delle guardie di frontiera ucraine, Andriy Demchenko, precisando che le difese alla frontiera settentrionale sono state "rafforzate". 

Ore 9.37: Urso, "le parole di Lavrov destano preoccupazione"
"L'intervento del ministro degli Esteri russo Lavrov su una emittente italiana, per le parole che ha detto e per come le ha dette, per i richiami storici che ha fatto, è un elemento che desta preoccupazione". Lo ha detto il presidente del Copasir Adolfo Urso intervenuto a Rai Isoradio. "Abbiamo un paese che purtroppo sta manifestando una volontà di aumentare la tensione - ha aggiunto Urso - anche con la minaccia dell'utilizzo di armi non convenzionali". 

Ore 9.16: Kuleba, "più sanzioni alla Russia e più armi a Kiev"
"Più sanzioni alla Russia, più armi pesanti all'Ucraina". E' l'appello arrivato dal ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un tweet, pochi minuti dopo l'annuncio delle nuove sanzioni dell'Ue. "Il terrorismo missilistico russo deve essere punito", ha aggiunto Kuleba. "La Russia fatica ad avanzare e subisce perdite terribili, da qui deriva il disperato terrore missilistico in tutta l'Ucraina. Ma noi non abbiamo paura, e nemmeno il mondo deve averla", conclude il ministro. 

Ore 8.53: "Sbebank via da Swift, finanza russa isolata"
"Oggi escludiamo da Swift Sberbank, di gran lunga la più grande banca della Russia, e altre due grandi banche. Con questo, colpiamo le banche che sono cruciali per il sistema finanziario russo e la capacità di Putin di creare distruzione. Questo solidificherà il completo isolamento del settore finanziario russo dal sistema globale". Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen all'Eurocamera. 

Ore 8.51: "Divieto di trasmissioni in Ue alle emittenti russe"
"Vietiamo il nostro spazio a tre grandi emittenti statali russe. Non saranno più autorizzate a distribuire i loro contenuti nell'Ue, in qualsiasi forma o mezzo, sia via cavo, via satellite, su Internet o tramite app per smartphone. Abbiamo identificato questi canali tv come portavoce, che amplificano in modo aggressivo le bugie e la propaganda di Putin. Non dovremmo più dare loro un palcoscenico per diffondere queste bugie". Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, nel suo intervento in plenaria al Parlamento europeo. 

Ore 8.40: Von der Leyen, "sanzioni agli autori dei crimini di Bucha e Mariupol"
"Stiamo inserendo nella lista dei sanzionati alti ufficiali militari e altre persone che hanno commesso crimini di guerra a Bucha e che sono responsabili dell'assedio disumano della città di Mariupol. Questo invia un altro segnale importante a tutti gli autori della guerra del Cremlino: sappiamo chi siete e sarete giudicati". Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, nel suo intervento in plenaria al Parlamento europeo. 

Ore 8.27: Ue, sanzioni anche al patriarca Kirill
L'Ue propone di sanzionare il capo della Chiesa ortodossa russa, il patriarca Kirill. Secondo un documento a cui ha avuto accesso l'agenzia France Press, la Commissione europea ha proposto di sanzionare il capo della Chiesa ortodossa russa nell'ambito di un sesto pacchetto di misure per la guerra in Ucraina. La nuova lista, che dovrà essere approvata dagli Stati membri, comprende 58 personalità, tra cui la moglie, la figlia e figlio del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov

Ore 8.11: GB, "scioccanti fallimenti nella campagna militare russa"
Il capo delle forze armate britanniche, Sir Antony Radakin, ha criticato la campagna militare russa in Ucraina, caratterizzata a suo dire da "scioccanti fallimenti di intelligence" e "incredibile arroganza". Radakin, capo di Stato Maggiore della Difesa britannica, ha detto al Wall Street Journal di ritenere il presidente russo Vladimir Putin sempre più isolato. "Il loro processo decisionale raramente migliora, anzi peggiora. Siamo rimasti sorpresi dal modo in cui la Russia ha affrontato questo problema. Qualunque sia il finale del loro gioco, è drasticamente diverso dal loro gioco iniziale", ha detto. 

Ore 7.47: Grave incidente stradale nella regione di Rivne, 27 morti
Ventisette persone sono morte in un "terribile" incidente stradale avvenuto nella regione di Rivne, nell'ovest dell'Ucraina. Lo ha confermato Anton Gerashchenko, consigliere del ministero dell'Interno, citato dai media locali. Secondo Gerashenko, l'incidente ha visto coinvolti un bus, un camion che trasportava carburante e un'auto.

Ore 7.42: Corridoio umanitario da Mariupol 
E' previsto un nuovo corridoio umanitario stamane da Mariupol, la città assediata dell'Ucraina sud-orientale, verso Zaporizhizia "se le condizioni di sicurezza lo permettono". Lo ha confermato su Telegram la vice premier ucraino, Iryna Vereshchuk, citata dalla Bbc. Secondo Vereshchuk, il corridoio umanitario servirà ad evacuare civili anche da Lunacharske, Tokmak e Vasylivka

Ore 7.31: "I russi stanno provando ad assaltare la Azovstal"
"Attualmente, le truppe russe non stanno rispettando gli accordi. Continuano massicci attacchi all'acciaieria Azovstal. Stanno cercando di prendere d'assalto il complesso". Lo ha denunciato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo consueto discorso notturno.

Ore 7.28: La BIelorussia inizia le esercitazioni  militari
La Bielorussia ha iniziato delle esercitazioni militari non annunciate per testare la capacità di combattimento delle sue forze. Lo ha confermato il ministero della Difesa di Minsk, sottolineando che "le esercitazioni non rappresentano una minaccia per i Paesi vicini o per la comunità europea in generale".

Ore 7.18: Duma, "lotta tra il bene e il male"
"Questa è una lotta tra il bene e il male. I nostri soldati e ufficiali hanno prevenuto una immane tragedia": lo ha dichiarato il presidente del parlamento russo, la Duma, Vacheslav Volodin, commentando il conflitto in Ucraina. "La Nato stava preparando l'Ucraina per un attacco al nostro Paese. Come spiegare altrimenti quelle decisioni di fornire armi all'Ucraina che sono state adottate dal Congresso statunitense a gennaio, ben prima dell'inizio dell'operazione militare speciale. Gli ucraini - ha aggiunto Volodin - sono sacrificabili per Washington, il nazionalismo è diventato l'ideologia di stato di Kiev. Se non fosse per le decisioni prese dal presidente Putin, le operazioni militari sarebbero state condotte sul territorio del nostro Paese. Lui e' stato in grado di prevenire un attacco alla Russia". 

Ore 6.32: "L'esercito russo si fermerà al confine con la Polonia"
Per Pjotr Tolstoj, trisnipote dell’autore di Guerra e Pace, la cosiddetta 'operazione militare speciale' russa in Ucraina andrà avanti "gradualmente" finché la Russia lo riterrà opportuno. Non ci sono scadenze in vista, tanto meno il 9 maggio, Giornata della Vittoria sovietica sul nazismo. "Penso che finiremo quando arriveremo al confine con la Polonia", dice a La Repubblica il vicepresidente della Duma, la Camera Bassa del Parlamento russo. L'operazione si riterrà conclusa "quando l’Ucraina sarà totalmente denazificata e smilitarizzata, vale a dire quando non rappresenterà più una minaccia militare per la Federazione Russa e non ci sarà più la possibilità di trasformarla in una anti-Russia come l’Occidente ha cercato di fare negli ultimi 30 anni", sottolinea. A una domanda su quale sia l'obiettivo reale, risponde: "La Russia ha dispiegato l’esercito dei tempi di pace. Non abbiamo indetto una mobilitazione generale come in Ucraina. Perciò andiamo avanti gradualmente. Nonostante gli aiuti dell’Europa e le isterie di Boris Johnson o di Mario Draghi, finiremo l’operazione quando lo riterremo opportuno. Penso che ci fermeremo al confine con la Polonia". 


 

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