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NLAW, il lanciarazzi con bandiera italiana in mano ucraina: dal fronte, un video pazzesco

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Nel covo della resistenza ucraina, tra le devastanti armi che stanno mettendo in ginocchio l'esercito russo. Claudio Locatelli, giornalista freelence in collegamento da Kiev con Myrta Merlino a L'aria che tira, su La7, porta la sua videocamera in un magazzino dove vengono stoccate le armi sottratte ai russi e quelle che verranno poi utilizzate contro il nemico. "Tra poco questi uomini andranno a combattere a Izyum, la porta del Donbass. Questa è una milizia cristiana, due uomini erano fino a pochi giorni fa alla Azovstal. Hanno catturato delle divise, delle granate ai russi". 

 

 

 

Locatelli quindi prende in mano l'innesco: "Se esplodesse adesso mi salterebbe la mano quindi lo tocco con delicatezza". Alcuni pezzi sono degli autentici "trofei di guerra". "Cosa abbiamo trovato di strano - prosegue il giornalista -, o meglio di particolare? Questo ragazzo opera con i droni come questo". Quindi mostra il gioiellino mortale: "Questi sono i droni che stanno facendo la svolta nella guerra. Se prima ci mettevano 100 colpi a distruggere un mezzo blindato russo, con questi droni normalmente utilizzati a scopi mediatici, per girare immagini dall'alto, impiegano 10 colpi quando va male. Capito? Dieci colpi al posto di cento". 



L'inviato tra le armi letali ucraine: "Se esplode mi salta una mano". Guarda il video di L'aria che tira

 

In un angolo del magazzino, nascosti da una bandiera italiana, ci sono dei modernissimi lanciarazzi, gli NLAW. "Non sono stati mandati dall'Italia, ma britannici. Ne sono stati inviati 4mila pezzi, sono anti-tank di ultima generazione. Si portano a spalla e fanno la differenza in combattimento, pesano circa 12 chilogrammi e consentono di colpire con maggiore precisione la Santabarbara dei carri armati russi. Questo colpisce, la parte esplosiva del carro armato esplode e la torretta si sgancia".

 

 

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