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Vladimir Putin, "il cancro è al midollo spinale": la conferma, "per quanto potrà sopravvivere"

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Il giornale americano Newsweek torna a parlare di un tumore che affliggerebbe il presidente russo Vladimir Putin, citando fonti ufficiali Usa e sostenendo che lo "Zar" si sarebbe sottoposto a cure in aprile e sarebbe scampato a «un tentativo di omicidio in marzo». Indiscrezioni già avanzate da Kyrylo Budanov, capo dell'intelligence militare ucraina, ma ora riprese da alti ufficiali americani. Newsweek non azzarda il tipo di cancro, mentre gli ucraini ventilano una «neoplasia al midollo spinale». Il giornale Usa parla di tre fonti, «la DNI», la Direzione dell'Intelligence Nazionale che coordina tutti i "servizi" USA, «un ex-ufficiale dell'Air Force» (l'aviazione) e «la Defense Intelligence Agency» (DIA), i servizi informativi militari.

 

LOTTA PER IL POTERE
Secondo loro, salute di Putin a parte, il pericolo sarebbe una lotta di potere a Mosca per la successione: «L'isolamento del leader russo rende sempre più difficile capire le sue condizioni di salute, ma al Cremlino, sentendo avvicinarsi la fine, la lotta di potere non è mai stata tanto intensa. Ciò rende imprevedibile il futuro della guerra in Ucraina, ma meno probabile una guerra atomica». Per l'ex-ufficiale d'aviazione: «Putin è malato?

Assolutamente sì. Ma non dobbiamo metterci in posizione d'attesa e smettere d'essere attivi. Un vuoto di potere dopo Putin può essere pericoloso per il mondo». Secondo l'anonimo esponente della DIA: «Se sia destinato a morire presto, è materia di speculazione.

Certo è ancora pericoloso, e se dovesse morire s' aprirebbe un periodo di caos». Forse non è un caso che voci di un Putin malato di cancro vengano rilanciate mentre sul campo di battaglia la Russia avanza. I servizi segreti hanno sempre avuto fra gli scopi anche diffondere disinformazione per incrinare il fronte avverso.

 

Solo il tempo dirà se sono indiscrezioni plausibili oppure no. Di certo, nel Donbass il conflitto russo-ucraino infuria. Sull'onda della fornitura dei lanciarazzi americani HIMARS M142 e degli M270 dalla Gran Bretagna, la Polonia ha annunciato ieri che venderà altri 60 obici semoventi Krab ("Granchio") di calibro 155 mm all'Ucraina.

Arriveranno però «fra alcuni mesi», poiché verranno costruiti. È un contratto da 3 miliardi di zloty (653 milioni di euro), il maggior export d'armi di Varsavia negli ultimi 20 anni. A fine maggio, 18 semoventi Krab erano già stati dati a Kiev, che ora ha deciso di espandere le ordinazioni. Il Krab è un veicolo cingolato da 48 tonnellate il cui obice ha una gittata massima di 30 km con granate normali, che sale però a 40 km se si usano granate speciali "base bleed", in cui un piccolo getto di gas alla base della cartuccia dà al proiettile una spinta addizionale. Il Krab è costruito dalla fabbrica di Huta Stalowa Wola, mai polacchi in pratica l'hanno ottenuto combinando lo scafo cingolato sudcoreano K9 con la torretta del semovente inglese Braveheart. Il ministro della Difesa slovacco Jaroslav Nad ha confermato ieri che la Slovacchia ha firmato con l'Ucraina un contratto per 8 obici semoventi Zuzana 2, anch' essi da 155 mm con gittata di 40-50 km.

PROBLEMI DI CALIBRO
Che le artiglierie fornite dagli alleati a Kiev siano spesso da 155 mm, come anche l'obice trainato italiano FH70, aiuta a semplificare i rifornimenti di munizioni, mala molteplicità di tipi di cannoni e di camion o cingolati che li trasportano, crea ancora un problema per la varietà di pezzi di ricambio e la manutenzione. Che l'artiglieria sia basilare nel conflitto lo ha confermato l'intelligence britannica nel suo rapporto di ieri, rimarcando che «la maggior parte di Severodonetsk è sotto il controllo dei russi grazie a una forte concentrazione d'artiglieria». 

Il capo dell'amministrazione militare regionale ucraina del Lugansk, Serhiy Gayday, ammette che «l'80% della città è sotto i russi e si lotta strada per strada». Severodonetsk è il fulcro della conquista del Donbass e ben 800 civili si sono riparati nei bunker della fabbrica chimica Azot. Già «è occupato il 20% dell'Ucraina», come dice lo stesso presidente Zelensky e la Russia potrebbe spingersi più in là. Nel Sud, alle foci del Dnepr, le forze ucraine hanno affondato due mezzi da sbarco russi «pronti a operazioni di sabotaggio e ricognizione». Kiev continua a temere sbarchi di sabotatori e forze speciali russe nella regione di Odessa, forse in preparazione di un'invasione anfibia.

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