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Ucraina, "Collaborazionisti": scatta l'allarme, ecco chi pugnala alle spalle Zelensky

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Se non fosse per i collaborazionisti ucraini, per i russi sarebbe durissima. Invece i "traditori" di Zelensky li aiutano a scovare le case di politici, poliziotti e militari da arrestare e indicano loro gli obiettivi sensibili. Per Kiev, ovviamente, queste "spie" vanno punite in modo esemplare e la logica è quella di "colpirne uno per educarne cento". Riporta il Corriere della Sera che non a caso ieri 7 giugno la polizia di Kramatorsk ha diffuso sui social le immagini della cattura di un collaborazionista a Sloviansk, "una spia, un pensionato che passava ai russi le posizioni della nostra artiglieria", dicono alcuni soldati.

 

 

L'esercito ucraino ha la necessità di eliminare le quinte colonne interne. "Senza dubbio le spie nemiche si annidano tra le famiglie di filorussi, che nel Donbass sono più numerose che altrove. È una situazione nota sin dalla guerra del 2014, quando sapevamo bene che c'erano alcune aree sia rurali che urbane dove i favorevoli a Mosca potevano superare il 60 per cento degli abitanti", racconta al Corriere Alexey Iakovlenko, medico e portavoce dell'ospedale militare locale. "Da allora le cose sono rapidamente mutate, stimiamo che i pro-Putin siano precipitati ormai sotto il 10 per cento anche nelle aree più marginali, senza dubbio la brutalità della guerra scatenata il 24 febbraio ha contribuito alla svolta".

 

 

Secondo la procuratrice generale Irina Venediktova, sono oltre 700 i casi di "alto tradimento", cui si aggiunge più o meno lo stesso numero di "collaborazionisti". Per un totale di 1.500 persone, che ora rischiano lunghe ed esemplari pene detentive.  

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