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Volodymyr Zelensky? "Il prossimo agosto": conferme esplosive, come può finire la guerra

Mirko Molteni
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L'Ucraina si dice pronta a trattare con la Russia, ma solo dopo aver riconquistato i territori persi. Il capo della delegazione negoziale ucraina, David Arahamiya, ha ieri sentenziato, intervistato da Voice of America, che "potremmo riprendere i colloqui alla fine di agosto, dopo una serie di nostre controffensive". Il riferimento era ai precedenti negoziati che russi e ucraini avevano tenuto in Turchia, a Istanbul, interrotti dal 29 marzo. Arahamiya ha aggiunto: «Non vogliamo condividere i nostri piani con i russi, ma penso che, prima di riprendere i colloqui, condurremo una controffensiva in alcuni luoghi.

 

Il riferimento temporale potrebbe essere un tacito messaggio agli alleati occidentali perché affrettino le consegne di armi in modo da rendere possibile per agosto contrattacchi efficaci. Kiev lamenta l'insufficienza di lanciarazzi, artiglieria e carri finora arrivati da USA e Unione Europea. Scrupoli emergevano ieri anche dalle incerte frasi del premier olandese Mark Rutte, secondo cui «stiamo inviando obici insieme alla Germania e stiamo facendo il possibile, senza passare la linea rossa». Paura di un coinvolgimento della Nato nel caso di rifornimenti troppo massicci. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha esortato il presidente russo Vladimir Putin a «ritirare le tue truppe e trovare un accordo accettabile con l'Ucraina».

I COMBATTIMENTI
Ma sul campo i russi martellano sempre più Severodonetsk, la città-chiave del Lugansk. Il capo delle milizie cecene filorusse Ramzan Kadyrov ha annunciato la conquista del villaggio di Metelkino, nei sobborghi di Severodonetsk: «Le unità speciali Akhmat, insieme al 2° corpo della milizia della Repubblica popolare di Lugansk, hanno liberato Metelkino. La parte ucraina ha perso tra 600 e 700 combattenti, tra morti e feriti, nell'ultima settimana. Le forze russe stanno rimuovendo le mine». L'intelligence inglese ritiene inoltre «probabile che le truppe russe riprendano i tentativi di avanzare a sud di Izyum per addentrarsi nella regione di Donetsk».

Mosca, per tramite del portavoce generale Igor Konashenkov, ha dichiarato che aerei russi hanno «distrutto 62 raggruppamenti di truppe ucraine e tre depositi di munizioni nelle aree di Kharkiv e Lysychansk». L'antiaerea russa ha abbattuto 4 missili Tochka-U e 24 razzi Grad. I russi hanno menzionato l'utilizzo del nuovissimo aereo da caccia Sukhoi Su-57, pariclasse dell'americano F-35. È stato ieri il vicepremier russo Yuri Borisov a decantarlo: «Le forze russe hanno impiegato caccia di quinta generazione Sukhoi Su-57 in Ucraina. Sono stati usati sia in voli individuali che coordinati. Hanno funzionato in modo efficiente e i rapporti sono eccellenti». Il Su-57 tocca una velocità massima di 2135 km/h e porta un cannoncino da 30 mm e 12 missili. Finora è stato costruito in soli 16 esemplari e 4 di essi erano già stati sperimentati in combattimento in Siria nel 2018. L'Ucraina è per il Su-57 un ulteriore banco di prova.

 

Nelle scorse ore, tuttavia, gli ucraini hanno abbattuto un aereo russo più vecchio, un bombardiere Su-25 centrato da un missile Igla. Il pilota s' è catapultato col paracadute ed è stato catturato dalla 72° Brigata meccanizzata ucraina. Le difese antiaeree ucraine hanno intercettato su Odessa due missili Onyx lanciati dalla Crimea.

Non sono stati però fermati 8 missili russi che hanno incendiato la raffineria di petrolio di Kremenchuk, a sud-est di Kiev, oltre a ordigni che hanno colpito un impianto del gas a Izyum. Bombardamenti ucraini hanno invece colpito l'area di una miniera di carbone nel Donetsk causando un blackout elettrico che ha intrappolato 77 minatori nel sottosuolo.

GLI ATTENTATI
Per rincuorare i suoi uomini il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha visitato il fronte a Mykolaiv, proprio mentre il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza, Oleksiy Danilov, rendeva noto che dall'inizio della guerra «ci sono stati 5 attentati alla vita di Zelensky». La moglie del presidente, Olena Zelenska, ha aggiunto che se suo marito è l'obbiettivo numero uno dei russi, lei è il numero due.

«Non smettiamo di lavorare per la vittoria». È la promessa che Zelensky ha fatto durante una visita a Mykolaiv, nel sud del Paese, dove è giunto all'indomani di un attacco russo in città che ha provocato due morti e 20 feriti. Zelensky ha visitato sia il fronte, sia la città di Mykolaiv. Una visita per discutere «le minacce provenienti dalla terra e dal mare» dalla Russia, nonché «lo stato dell'economia, del ripristino dell'approvvigionamento idrico, della situazione dell'agricoltura», ha spiegato lui stesso su Telegram. Al fronte, Zelensky ha voluto ringraziare le truppe. In città, invece, ha incontrato il governatore ed è andato a vedere le macerie dell'edificio dell'amministrazione locale, che ad aprile è stato distrutto da un raid russo in cui sono rimaste uccise 34 persone. Poi si è spostato a Odessa, dove ha visitato un centro tramautologico e ai soldati ucraini, il presidente ha detto: «Finché vivete voi, c'è un forte muro ucraino».

GLI OSTAGGI
Intanto, sul fronte dei prigionieri, un video diffuso in rete ha confermato che un combattente americano nelle file ucraine, dato per disperso, Alexander Drueke, catturato dai russi vicino a Kharkiv insieme a un altro statunitense, l'ex-marine Andy Tai Huynh. L'intelligence ucraina ha inoltre annunciato la liberazione di cinque civili ucraini tenuti prigionieri dai russi, attraverso uno scambio di prigionieri con la formula 5x5. Inoltre è stato restituito anche il corpo di un soldato ucraino. Quattro dei civili liberati erano stati catturati durante le battaglie nella regione di Kiev. Di questi, tre erano stati presi a Hostomel. Nulla è dato sapere sui russi coinvolti nello scambio di prigionieri.

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