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Henry Kissinger: "Ecco cosa accadrà ad agosto", la terribile profezia che fa tremare il mondo

Renato Farina
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In Italia siamo concentrati sulla guerra tra Cinquestelle governisti e Grillini selvaggi, combattuta con fionde e sassi le cui traiettorie fanno tremare il mondo. Ce ne sarebbe un'altra di guerra, forse minore, e che ormai ha stufato tutti. Il problema è che bisognerebbe scuotersi di dosso la noia e rendersi conto che i suoi sviluppi potrebbero - condizionale da paura- far deflagrare il mondo degli umani: e allora addio alle splendide battaglie tra Patuanelli e Taverna, tra Pisolo Crimi e altri simpatici saltafossi. Mi approccio al tema con linguaggio vergognosamente leggero. Il fatto è che anche solo ipotizzare il rischio di una possibile deriva nucleare della crisi è considerato terrorismo verbale. Non bisogna cedere all'oscurantismo, e trattarci da bambini che se chiudono gli occhi non vedono il babau, ma ragionare, o almeno provarci. Anzitutto rendiamoci conto. Il conflitto non è appena tra Russia e Ucraina, ma tra Russia e Nato, anzi tra Putin e Biden. È questione molto banalmente statistica. Sono americane il 90 per cento delle armi fornite a Kiev formalmente a nome della Nato. Per cui ha spiegato la grande storica dei gulag sovietici Anne Applebaum, che conosce lo spirito russo e la totale perdita di misura dell'aggressione terroristica dello Zar - lo scontro è, dietro la finzione di un'Europa belligerante ma in realtà renitente, tra due super-potenze dotate ciascuna di sei-settemila ordigni arci-devastanti. La questione è stata sollevata da Maria Zakharova, portavoce del ministro degli Esteri e dalla concomitante intervista su Fox News di Henri Kissinger, ultranovantenne ex segretario di Stato americano. Se la prima ha normalmente la bocca caricata a balle fluorescenti, stavolta ha assunto un tono singolarmente serio. Quanto al secondo, il vegliardo ha una competenza in guerre fredde e calde come nessuno al mondo, e pur ingobbito dagli anni, conserva una lucidità che ci spaventa. La Zakharova ha usato la Tass, il canale ufficiale, per avvertire: «Gli Stati Uniti e gli Stati loro alleati stanno baloccandosi sull'orlo di uno scontro militare con Mosca, il che significa che il mondo è carico di tensioni nucleari».
 

 

 

PRECEDENTE Kissinger ne spiegale ragioni: «È una situazione che ricorda la prima guerra mondiale. Nella quale ambedue le parti durante l'estate rinforzano le rispettive posizioni. Noi abbiamo mandato e manderemo ancora armi americane sofisticate, mentre i russi stanno rinforzando l'esercito sul terreno». Dopo di che cosa succederà? Risposta: «Potremmo vedere due offensive che partono contemporanemente». Chi vince, chi perde? «Se la Russia perde potremmo assistere a un'escalation russa. Ma l'America mai e poi mai accetterà che la Russia si tenga i territori che ha conquistato con questa offensiva. Non può perché la Nato sarebbe scossa nelle sue fondamenta». Insomma: nessuno dei due, Putin e Biden, può permettersi di perdere odi concedere qualcosa all'altro. Come finirà? Kissinger: «In questo momento sembra esserci uno stallo, ma questo è perché le due parti si stanno riarmando per la battaglia. Essa avverrà non più tardi di agosto, a quel punto bisognerà prendere delle decisioni molto importanti». Che decisioni importanti possono esserci? Due potenze nucleari nessuna delle quali può permettersi non solo la sconfitta, ma anche di apparire battuta. Vito Corleone direbbe che si va ai materassi. Noi temiamo che se la temperatura salisse ancora, come tutto lascia prevedere, oltre che una valanga paurosa sulla Marmolada dovremo aspettarci, sullo scenario europeo, uno scontro totale, dove ciascuno dei contendenti ha in tasca qualcosa il cui nome non c'è bisogno di enunciare. 


 

SUPERPOTENZE Osserviamo questo: 1) La Russia accetta tranquillamente di essere considerata uno Stato Canaglia. Usa apertamente il terrorismo. Lontano dai luoghi della battaglia ha sventrato case di una località turistica balneare, Serhiivka. Ha interesse strategico colpire bimbi inermi? Certo. Terrorismo di Stato puro. Uno che fa cosi ha qualche scrupolo a passare oltre le armi convenzionali? 2) L'America, dopo la seconda guerra mondiale, ha scatenato circa 50 conflitti armati. Ne ha vinto solo uno, nel 1983, conquistando Grenada nei Caraibi, un'isola appena più grande dell'Elba, ma a Grenada non è che ci fosse un Napoleone. Eppure da tutte queste guerre è uscita con il dollaro rafforzato e l'industria bellica privata, dove si convoglia il 60 per cento delle risorse statali, rigogliosa. Non promette bene per noi, tutto ciò. La strategia che i due nemici applicano è oramai abbastanza trasparente. Giocarcela tra loro. Col culo degli ucraini (il linguaggio da caserma è consono) e dei Paesi europei sacrificabilissimi. Il presidente serbo Alexandar Vucic, che conosce entrambi i galli, dice: «So cosa ci aspetta. Non appena Vladimir Putin avrà svolto il suo lavoro nel Donbass, farà una proposta. E se loro [Usa, NdR] non lo accettano, - e non lo faranno - si scatenerà l'inferno».
E l'Italia? Non siamo messi bene. a)La condizione militare italiana è oggi, fatte le debite proporzioni, peggiore di quando Mussolini portò l'Italia in guerra. Si è ironizzato a lungo sulle «8 milioni di baionette», oggi non ne abbiamo che 8mila in piena efficienza. b)La dislocazione sul territorio italiano di armi nucleari sotto totale controllo Usa - espone l'Italia a un rischio enorme. Noi - come Polonia e Paesi baltici - non abbiamo alcuna capacità di risposta nucleare. Siamo in balia della decisione del Pentagono. Dalla c alla z) Che Dio ce la mandi buona. 

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