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Ucraina, "chi sta per entrare nei ranghi": la mossa disperata del Cremlino

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La guerra in Ucraina, dopo quasi sette mesi di bombardamenti e distruzioni, sta assumendo un'altra forma: sia l'esercito di Kiev che quello di Vladimir Putin conquistano territori, poi sono costretti ad arretrare, poi avanzano ancora e poi indietreggiano. Avanti e indietro sul campo di battaglia. La chiama "guerra yo-yo" Walter Dorn, accademico della Difesa del Royal Military College canadese nell'intervista rilasciata a Michela A.G.Iaccarino per Il Fatto Quotidano. Dorn, che è un "prof operativo" perché ha partecipato a molte missioni per conto dell'Onu, spiega che i successi degli ucraini non sono definitivi: "I russi mantengono ancora enormi riserve di armi e controllo. Se faranno ricorso agli Spetsnaz, le forze speciali russe, ci sarà un'inversione in alcune aree, ma dipenderà da quanto e quando il Cremlino investirà sulle risorse in campo".

 

 

La svolta per l'esercito russo, secondo Dorn, potrebbe arrivare quando Putin "dichiarerà" la mobilitazione generale, come gli chiedono molti dei suoi falchi. Ma per farlo dovrebbe rinominare il conflitto: da "operazione speciale" dovrebbe diventare "guerra" e ammettere che la sua propaganda mentiva quando diceva che "tutto era sotto controllo". Ma allo stato dei fatti Putin non sembra proprio intenzionato a farlo per paura delle proteste della popolazione. Il prof, però, è sicuro che presto il Cremlino abbasserà l'età di entrata nei ranghi e includerà negli invii al fronte categorie particolari di riservisti.

 

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