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Vladimir Putin "spalle al muro". Report Cia: chi ci porterà alla guerra mondiale

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Sta perdendo la guerra, Vladimir Putin, e per questo è "estremamente pericoloso". Secondo Bill Burns, direttore della Cia intervistato dalla Cbs, il presidente russo "è preoccupato, non solo di ciò che sta accadendo sul campo di battaglia in Ucraina, ma anche di ciò che sta accadendo nel suo Paese e di ciò che sta accadendo a livello internazionale". E quando lo Zar si sente messo alle strette o si sente "con le spalle al muro" può essere "abbastanza pericoloso e sconsiderato" sebbene dal punto di vista strategico Mosca non abbia ottenuto l'appoggio che sperava da parte della Cina.

 

 

 

Secondo il direttore della Cia, Putin sta basando il suo approccio su "presupposti errati, in cui pensa di poter resistere contro gli ucraini, e contro gli Stati Uniti e l'Occidente". Mad Vlad resta l'innesco di un periodo storico turbolento e potenzialmente devastante. "La realtà, almeno per come la vediamo noi, è che più si va avanti in questo decennio e più aumentano i rischi che insorga un potenziale conflitto" globale, è la sentenza di Burns. Ma c'è anche il fronte orientale, dove "il presidente cinese Xi Jinping insiste oggi sul fatto che è fermamente impegnato per l'unificazione del suo Paese, in altre parole per ottenere il controllo su Taiwan", obiettivo "che vorrebbe raggiungere senza uso della forza". "Tuttavia - ha aggiunto Burns - sappiamo che Xi ha anche chiesto al suo esercito di essere pronto entro il 2027 a condurre con successo un'invasione" dell'isola. 

 

 

 

In Ucraina, intanto, prosegue la debacle russa. Il presidente Volodymyr Zelensky ha avvertito i militari russi, soprattutto i generali, che saranno "fatti fuori uno a uno" finché Putin, che ha ordinato l'invasione dell'Ucraina a febbraio, rimarrà al potere. "Finché non risolverete tutti il problema con colui che ha iniziato tutto, che ha dato il via a questa guerra insensata della Russia contro l'Ucraina, sarete fatti fuori uno a uno", ha detto il presidente ucraino, che ha definito la guerra "un errore storico per la Russia". Sul fronte interno, Forbes ha realizzato una stima agghiacciante: quasi un milione di persone ha lasciato la Russia dall'inizio della mobilitazione voluta dal Cremlino. 

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