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Russi scappano da Putin e raggiungono l'Alaska in barca

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Fuggiti su un'imbarcazione pur di scampare alla coscrizione obbligatoria. È quanto accaduto a due cittadini arrivati su un'isola remota dell'Alaska a bordo di un barchino. La notizia, diffusa dalla senatrice americana Lisa Murkowski, è stata poi confermata da un portavoce del ministero della Sicurezza interna: "Una piccola imbarcazione occupata da due cittadini russi è arrivata sulla costa dell'Alaska rurale".

 

 

La coppia sarebbe sbarcata su una spiaggia non lontana da Gambell, una piccola comunità di sole 600 persone, e il caso è ora al vaglio "in conformità con le leggi sull'immigrazione statunitense". Il timore dei senatori repubblicani, Murkowski e Dan Sullivan, è che casi simili possano diventare sempre più frequenti. A maggior ragione dopo che Vladimir Putin ha lanciato una mobilitazione parziale. Così Sullivan ha chiesto alle autorità federali "di avere un piano pronto con la Guardia Costiera, nel caso altri russi fuggissero nelle comunità dello Stretto di Bering in Alaska": "Siamo in contatto con funzionari federali e i residenti di Gambell per determinare chi sono questi individui", gli ha fatto eco Murkowski. 

 

 

Ancora sono poche le notizie circolate. Da quanto appreso dagli abitanti del villaggio, però, sembrerebbe che i due russi provengano da Egvekinot, nel nord est della Russia, e di essere scappati dal Paese. Quello che è certo per consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, è il significato dell'episodio: "In primo luogo, il popolo russo non vuole combattere la guerra di aggressione di Putin contro l'Ucraina. In secondo luogo, data la vicinanza dell'Alaska alla Russia, il nostro stato ha un ruolo vitale da svolgere nel garantire la sicurezza nazionale americana". Gambell si trova a circa a 320 chilometri a sud-ovest di Nome, nell'Alaska occidentale di Nome e a circa 58 chilometri dalla penisola di Chukotka, in Siberia. 

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