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Medvedev agghiacciante: "Fine del primo episodio. Il prossimo..."

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"Il primo episodio è finito. Ce ne saranno altri”: Dmitry Medvedev ha commentato così i raid russi di questa mattina su Kiev. Attacchi ricollegabili al sabotaggio del ponte Kerch in Crimea dello scorso sabato. In un duro intervento sul suo canale Telegram, il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo ha scritto: "Esprimerò la mia posizione personale: lo Stato ucraino nella sua attuale configurazione, con il suo regime politico nazista, rappresenterà una minaccia costante, diretta e chiara per la Russia".

 

 

 

L'ex presidente russo ha spiegato che "oltre a proteggere il nostro popolo e i confini del Paese, l'obiettivo delle nostre azioni future dovrebbe essere uno smantellamento completo del regime politico dell'Ucraina”. Anche se Medvedev parla di opinioni personali, è comunque difficile scindere le sue parole dall'importante ruolo che ricopre a Mosca. Anche perché su Telegram l'ex presidente ha lanciato minacce pesanti contro Kiev: "Dovrà affrontare altri attacchi".

 

 

 

Questa mattina invece, mentre erano in corso i bombardamenti sulla capitale ucraina, Medvedev è intervenuto su Telegram per un altro motivo. In particolare, ha condiviso con chi lo segue un'intervista rilasciata al quotidiano Kommersant. Intervista nella quale l'ex presidente punta il dito contro gli ucraini per il sabotaggio del ponte Kerch: "Quanto accaduto in Crimea rappresenta un atto terroristico e un sabotaggio commesso dal regime criminale di Kiev. Di conseguenza, la risposta della Russia non può che essere la distruzione diretta dei terroristi. Questo è ciò che i cittadini russi si aspettano”.

 

 

 

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