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Russia, "tra novembre e febbraio": fuga di notizie, cosa sta per iniziare

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Il "punto di svolta" in Ucraina, a favore della Russia, è vicino. A sostenerlo è il presidente del comitato per la sicurezza dello stato della Bielorussia, Ivan Tertel, secondo cui le ostilità potrebbero arrivare a una fase cruciale se il Cremlino decidesse di portare avanti una mobilitazione "di alta qualità". "Secondo le nostre stime - ha spiegato Tertel all'agenzia Tass -, ci sarà un punto di svolta tra novembre di quest'anno e febbraio prossimo". 

 

 

 

Nel frattempo, lo stesso governo bielorusso ha assicurato che la forza militare formata con il suo alleato russo è solo "difensiva", in un momento in cui Minsk accusa Kiev di avere preparato un'offensiva, facendo temere un suo intervento diretto nel conflitto in Ucraina. "Gli obiettivi del raggruppamento regionale sono puramente difensivi. E tutte le operazioni attualmente in corso sono volte ad adottare una reazione adeguata alle azioni compiute vicino al nostro confine", sottolinea il ministro della Difesa bielorusso Victor Khrenin, citato in un comunicato stampa del suo ministero. L'opposizione democratica che da mesi lotta contro il presidente filo-Putin Lukashenko chiede però che tutti i soldati russi lascino il paese. "Questa è la nostra posizione: la Bielorussia deve ritirarsi ufficialmente dalla partecipazione alla guerra russa. Ogni soldato russo deve lasciare la Bielorussia senza condizioni. Tutte le persone coinvolte negli attacchi russi dalla Bielorussia devono risponderne. La Bielorussia democratica e l'Ucraina devono allearsi contro l'aggressione russa", scriversu Twitter la leader dell'opposizione Svetlana Tikhanovskaya.

 

 

 

L'agitazione contagia tutto il blocco ex sovietico. Il Kirghizistan ha annullato le esercitazione "Fratellanza indistruttibile 2022" che si sarebbero dovute tenere sul suo territorio fra il 10 e il 14 ottobre, con la partecipazione dei russi e cinque paesi alleati. Il motivo sono i recenti scontri al confine con il Tagikistan, ma si tratta di un altro segnale di come la guerra in Ucraina stia cambiando gli equilibri in tutta l'area. "Dov'era la 'fratellanza indistruttibile' quando i nostri villaggi erano attaccati da un membro della nostra alleanza?", ha detto alla Cnn il vice premier kirghiso, Edil Baisalov, riferendosi all'attacco tagiko denunciato dal suo paese a metà settembre. Allora morirono 63 cittadini kirghisi mentre altri 140mila hanno dovuto lasciare le loro case. Kirghizistan e Tagikistan fanno parte dell'Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (Csto), assieme a Russia, Armenia, Bielorussia e Kazakistan. 

 

 

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