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Usa, 5mila soldati al confine: il terrore della "grande guerra"

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Mirko Molteni
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Nuovi bombardamenti russi sulla rete elettrica ucraina hanno ieri interrotto la corrente nelle regioni di Kiev, Chernihiv, Cherkasy e Zhytomyr. La compagnia energetica Ukrenergo ha sguinzagliato 70 squadre di riparazione per rimediare. In parallelo cresce il rischio di un coinvolgimento della Nato nel conflitto. La stampa americana ha dato risalto allo schieramento in Romania della 101° Airborne Division dell'Us Army, reparto d'elite dell'esercito americano, che stando alla CBS è «pronta in ogni momento a entrare in Ucraina» a sostegno di Kiev. La 101° è una delle divisioni di schieramento rapido americane, addestrata a raggiungere per via aerea ogni punto del mondo in poche ore.

 


Ha alle spalle una storia mitica, essendo stata impegnata in Normandia nel 1944, in Vietnam nel 1965 e in Iraq nel 1991 e 2003. Conta in totale 18.000 soldati, con artiglieria ed elicotteri, e la sua base consueta è Fort Campbell, in Kentucky. Ma già da luglio un quarto della divisione, pari a 4.700 uomini, è dislocato in Romania, nella base "Mihail Kog lniceanu"di Costanza, sul Mar Nero, vicino ai confini ucraini. Per CBS News «è la prima volta in 80 anni che la 101° Airborne, detta Screaming Eagles (Aquile Urlanti) è schierata in Europa». L'emittente americana ha citato il vicecomandante della divisione, generale John Lubas: «Siamo pronti a entrare in Ucraina in caso di escalation fra la Nato e la Russia e di attacco russo alla Nato. Siamo pronti a difendere ogni pollice di terreno Nato». Un altro ufficiale della divisione, il colonnello Edwin Matthaidess, dice che «sorvegliamo le forze russe e ci addestriamo tutti i giorni». Ieri e l'altroieri la divisione Usa ha compiuto esercitazioni con i romeni presso il confine con l'Ucraina usando elicotteri Blackhawk.

 

 


Difficile prevedere in quali casi truppe americane potrebbero intervenire in Ucraina e scontrarsi coi russi. Mosca mette le mani avanti, tant' è che il ministro della Difesa russo, generale Sergei Shoigu, ha telefonato ieri ai colleghi britannico e francese, Ben Wallace e Sebastien Lecornu ammonendo: «Temiano che gli ucraini possano attuare una provocazione facendo esplodere una bomba radiologica "sporca" per portare a un'escalation incontrollata». Shoigu intende un ordigno che, con una carica esplosiva convenzionale, sparga polveri radioattive. I russi temono una tale azione da parte di militari di Kiev sotto «false flag», cioè camuffati da russi, per incolpare Mosca e autorizzare una reazione Na to. Intanto, le nazioni del G7 hanno intimato alla Russia di «riconsegnare all'Ucraina» la centrale nucleare della regione di Zaporizhzhia, che sorge nella città di Energodar. Il sindaco d'Energodar, Dmytro Orlov, ha lamentato la mancanza di elettricità e il fatto che il gasolio per i generatori durerà solo 10 giorni.

 

Energodar è però occupata dai russi e le 30 granate che l'hanno colpita ieri erano ucraine. I russi hanno invece attaccato con missili e droni Nikopol, Mykolaiv e Poltava, sebbene gli ucraini abbiano abbattuto 16 droni Shahed 136 d'origine iraniana. Missili russi hanno distrutto «un deposito da 100.000 tonnellate di gasolio» a Smela, nella regione di Cherkasy, stando al generale russo Igor Konashenkov. Gli ucraini a loro volta hanno bombardato villaggi del Lugansk filorusso con lanciarazzi americani HIMARS e l'area di Makeevka con artiglieria d'origine Nato, nel calibro occidentale da 155 mm. Nella regione di Kherson gli ucraini seguitano ad attaccare, ma i russi dicono d'aver respinto ieri un'avanzata nemica uccidendo «90 ucraini» e distruggendo «3 carri armati e 8 blindati». A Kherson, i russi hanno interrotto internet e dicono d'aver abbattuto «6 razzi Himars, 15 droni e un missile Harm». Intanto i mercenari russi Wagner hanno allestito una linea di difese a Hirske, nel Lugansk, disponendo lungo 2 km piramidi in cemento come ostacolo anticarro e linee di trincee, fotografate dai satelliti. Un grave incidente per le forze russe si è avuto non al fronte, ma in patria, nella città siberiana di Irkutsk, dove un caccia Su -30 è precipitato e sono morti i due piloti. 

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