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Midterm, dem ko alla Camera a testa a testa al Senato. Per Trump cattive notizie

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La notte del voto di mid-term negli Stati Uniti: vengono assegnati tutti i 435 seggi alla Camera dei rappresentanti e 35 senatori su 100. E ancora, si vota per 36 governatori e centinaia di incarichi nelle amministrazioni degli Stati. Un voto che può stravolgere il quadro politico dei prossimi due anni, quando si voterà anche per il presidente degli Stati Uniti d'America. Al voto chiamati 240 milioni di americani.

La sconfitta di Joe Biden era chiamata, anticipata, scritta nelle stelle e nei sondaggi. E man mano che lo spoglio prosegue, quella sconfitta si sta concretizzando. Anche se - questo quello che si defila alle 6 del mattino - la debacle totale per i democratici non starebbe arrivando. Ma è ancora presto per trarre conclusioni definitive: gli Stati occidentali hanno appena iniziato lo scrutinio mentre in alcuni di quelli orientali e centrali dove la differenza tra i candidati democratici e repubblicani è minima i risultati, come previsto, tarderanno, forse anche di diversi giorni.

Per il Senato, ad ora, siamo 46 seggi pari: la maggioranza si giocherà insomma sul risultato di uno o due stati, possibile che si debba attendere ancora un mese: per intendersi, in Arizona - stato chiave al Senato - i risultati definitivi non arriveranno prima di venerdì. Insomma, anche se sconfitti i democratici non subiscono quel tonfo clamoroso che qualcuno si aspettava e ipotizzava: Joe Biden - se ricandidato - e i dem, insomma, restano competitivi per le elezioni del 2024.

Per quel che riguarda gli Stati, in Pennsylvania netta vittoria del democratici: ad ora, questo l'unico stato che ha cambiato "padrone" per il controllo al Senato. Il candidato democratico John Fetterman ha sconfitto il repubblicano di stretta osservanza trumpiana Mehmet Oz. Nella scorsa legislatura il seggio era occupato dal repubblicano Pat Toomey, che ha deciso di non ricandidarsi.

Cattive notizie per Trump anche dalla Georgia, dove vince Brad Raffensperger, repubblicano, ma nemico giurato di Donald Trump. Il segretario di Stato uscente, infatti, è stato riconfermato nel ruolo che lo ha visto salire agli onori delle cronache due anni fa per aver disobbedito al "suo" presidente. 

Poi lo stato di New York, dove la democratica Kathy Hochul resta governatrice: sfuma il colpaccio che i repubblicani avevano iniziato a sognare nelle ultime settimane. I repubblicani conquistano però l'Ohio, dove JD Vance ha battuto il dem Tim Ryan. E ancora, in Georgia, vince il governatore uscente Brian Kemp, repubblicano, altro "nemico giurato" di Trump: l'ex presidente infatti è in pessimi rapporti con Kemp, da quando - nel 2000 - quest'ultimo riconobbe la legittimità della vittoria di Joe Biden alle presidenziali.

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