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Polonia, missili russi sul villaggio. Pentagono: "Difenderemo ogni centimetro Nato"

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Un incidente dagli sviluppi potenzialmente devastanti. Arrivano conferme dalle segreterie internazionali: due missili russi sono piovuti, probabilmente per sbaglio, su un villaggio polacco al confine con l'Ucraina. L'attacco ha colpito un sito di essiccamento del grano, provocando due morti. Dopo il tam tam impazzito su Twitter, le implicazioni sono state subito chiare: la Polonia, membro Nato, potrebbe invocare l'Articolo 5 che impone ai paesi alleati l'intervento militare in difesa del territorio Nato minacciato. Tradotto: uno scontro militare diretto tra Russia e Patto atlantico, Italia compresa.

In mancanza di una ricostruzione chiara, ogni ipotesi al momento è sul tavolo. Significative, però. le parole di Pat Ryder, portavoce del Pentagono americano: "Il nostro impegno verso l'Articolo 5 della Nato è chiarissimo: difenderemo ogni centimetro di territorio della Nato". Il Pentagono, per il momento, sta indagando: "Non abbiamo informazioni per corroborare queste notizie, ma le prendiamo seriamente".

Il ministro della Difesa lettone Artis Pabriks è stato invece tra le prime autorità a commentare ufficialmente su Twitter la notizia, facendo le "condoglianze ai nostri fratelli d'armi polacchi. Il regime criminale russo ha lanciato missili che hanno preso di mira non solo i civili ucraini, ma sono anche atterrati sul territorio della Nato in Polonia. La Lettonia sostiene pienamente gli amici polacchi e condanna questo crimine". 

Anche l'Ungheria, come fatto dal premier polacco Mateusz Morawiecki, convoca il suo consiglio di Difesa: "In risposta allo stop dei trasferimenti di petrolio attraverso l'oleodotto di Druzhba e il missile che ha colpito il territorio della Polonia, il premier Viktor Orban ha convocato il consiglio di Difesa per le 20", ha scritto su Twitter il portavoce del governo Zoltan Kovacs

Ma cosa prevede, nello specifico, il temutissimo "Articolo 5" della Nato? "Le Parti - si legge  nel Trattato Nord atlantico - convengono che un attacco armato contro uno o più di loro in Europa o Nord America sarà considerato un attacco contro tutti loro e di conseguenza convengono che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell'esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall'art. 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l'azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l'uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell'Atlantico settentrionale. Ogni attacco armato di questo genere e tutte le misure prese in conseguenza di esso saranno immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza. Queste misure termineranno allorché il Consiglio di Sicurezza avrà preso le misure necessarie per ristabilire e mantenere la pace e la sicurezza internazionali". 

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