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Jennifer Newsom, orrore in tribunale: "Finga un orgasmo qui in aula"

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Una testimonianza drammatica, quella di Jennifer Siebel Newsom, oggi moglie del governatore della California: nel 2005 aspirava a fare l'attrice e incontrò Harvey Weinstein, l'orco di Hollywood. E ora la Newsom è impegnata nel processo contro di lui, martedì il secondo giorno di testimonianza contro il produttore.

E come riporta Dagospia, il suo sfogo in tribunale è stato drammatico: non solo le lacrime, ma anche dettagli agghiaccianti. Uno su tutti: finse un orgasmo per cercare di far terminare lo stupro che stava subendo da Weinstein. E, ancor più sconvolgente, l'avvocato della difesa la ha invitata a fingere un orgasmo per la corte, a mostrare le sue capacità. Qualcosa, come detto, di orribile.

"Ha rovinato la mia vita", ha detto riferendosi a Weinstein. Poi, il legale difensore dell'ex produttore, Mark Werksman, ha chiesto all'accusatrice come avesse simulato piacere. Di mostrarlo. "Non siamo a Harry ti presento Sally - ha risposto -, non lo farà. Era per poter accelerare la cosa in modo da uscire da lì", ha aggiunto. 

Nel corso dell'udienza, la Newsom è stata interrogata anche sulle email che inviò a Weinstein dopo l'aggressione, 18 email e altri due-tre incontri. E lei si è difesa spiegando che voleva continuare la sua carriera, poiché al tempo Weinstein era potentissimo. "Gli ho detto no. L'ho fatto! L'ho fatto con tutta la mia voce e il mio corpo. Ho cercato di uscire da lì, ci ho provato, ci ho provato così tanto", ha ribadito in lacrime.

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