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Missili in Polonia, retroscena nella notte: "Biden furibondo con Zelensky"

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Che non sono stati i russi a lanciare il missile caduto in Polonia, gli 007 americani l'hanno capito subito. Pare infatti che il consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan quando ha ricevuto la telefonata alle 3 del mattino abbia subito pensato che si trattasse di un incidente. Del resto che "provocazione" poteva mai essere un missile in mezzo alla campagna polacca? Una tesi che ha subito trovato d'accordo il segretario di Stato Antony Blinken e Joe Biden.

I quali a quel punto, rivela il Corriere in un retroscena, hanno dovuto frenare la reazione rabbiosa di Volodymir Zelensky e del presidente polacco Andrzej Duda. Alla Casa Bianca soprattutto non è affatto piaciuto l'ordine di Zelensky: "La Nato deve intervenire" e l'allarme precipitoso di Duda che ha subito riunito il consiglio di guerra e convocato l’ambasciatore russo a Varsavia.

Ma la strategia di Biden è sempre stata chiara ai suoi alleati: bisogna "contenere" Putin senza però provocare una escalation incontrollabile. Almeno finché c'è scelta. Per questo anche ieri gli americani ci sono andati con i piedi di piombo e hanno subito bollato il fatto come "incidente di percorso". La tattica è sempre la stessa: dare armi all'Ucraina e costruire le condizioni minime per aprire un negoziato con Putin senza scavalcare Zelensky.

 

Ora la Casa Bianca punta ad aumentare la pressione sulla Russia. E al G20 di Bali ha portato a casa la riapertura al dialogo con la Cina e l'insofferenza dell'India per la instabilità economica causata dalla guerra in Ucraina. Non solo. Dagli Usa si ipotizza che, con l’inverno, possa scattare un fisiologico "cessate il fuoco".

 

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