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Russia, clamoroso attacco ucraino. Gruppo Wagner: "Presto non esisteremo più"

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Un deposito di carburante ha preso fuoco a Sebastopoli, principale città della Crimea, dopo un presunto attacco effettuato con uno o più droni. Lo ha riferito il governatore filo-russo di Sebastopoli, Mikhail Razvozhaev su Telegram, come riporta Kiev Independent. "Un serbatoio di carburante è in fiamme nell'area della baia di Kozacha. Secondo informazioni preliminari, l'incendio è stato causato da un drone", ha scritto il governatore. Razvozhaev ha anche affermato che l'incendio si è diffuso su un'area di 1.000 metri quadrati e che i dettagli sulle vittime e sui danni sono ancora in fase di definizione. Prosegue, dunque, la controffensiva ucraina: mentre l'esercito russo ha ripreso a bombardare le città ucraine con obiettivi civili (21 i morti a Uman, nel centro del Paese), l'esercito di Kiev sembra aver ormai messo nel mirino la penisola che Vladimir Putin aveva annesso a Mosca nell'ormai lontano 2014.  

 

 

 

 

Tutto questo in quadro complessivo della guerra sempre più convulso. Il fronte, fino a pochi giorni fa "limitato" al Donbass, si sta nuovamente allargando. Ed è questo motivo di crescente attrito tra il Cremlino ed Evgeni Prigozhin, ex cuoco personale di Putin oggi fondatore e guida dei paramilitari del Gruppo Wagner, decisivi nel conflitto nell'Est dell'Ucraina. Secondo Prigozhin, alle prese con la feroce battaglia di Bakhmut (piccolo centro dell'Est-Ucraina diventato improvvisamente snodo cruciale), il suo gruppo potrebbe addirittura "cessare di esistere a breve". Lo sfogo di Prigozhin con il blogger di guerra Semuon Pegov è diventato velocemente virale, creando un nuovo caso ai piani altissimi a Mosca. 

 

 

Già nei giorni scorsi il capo della Wagner aveva avvertito che la soluzione ideale sarebbe stata un immediato cessate il fuoco, con il "congelamento" dei confini attualmente sotto il controllo di Mosca. Ma Putin sta invece proseguendo nella sua offensiva, esponendo però l'esercito russo, nelle sue varie componenti, al rischio di venire decimato dal nemico. "La Wagner, in un breve periodo di tempo, cesserà di esistere. Noi diventeremo storia, niente di cui preoccuparsi, cose come questa possono accadere", ha spiegato Prigozhin, ribadendo la mancanza di armi e munizioni e lanciando una nuova violenta polemica contro il regime. 

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