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Titan, la rivelazione dell'ammiraglio: "Implosione catastrofica", gli ultimi secondi

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Non hanno avuto il tempo di rendersi conto della morte. "Il rottame conferma la catastrofica implosione del sommergibile". Così il comandante della Guardia Costiera, il contro ammiraglio John Mauger, ha detto che, per quanto le operazioni di ricerca continuino, non si possono dare prospettive al momento sulla possibilità di recuperare i corpi dei passeggeri. "Il fondo del mare lì è un ambiente incredibilmente implacabile", ha poi aggiunto. Adesso il quadro del Titan è chiaro: i passeggeri e gli uomini dell'equipaggio sarebbero morti subito.

Secondo i funzionari della Guardia costiera Usa il campo di detriti del Titan è stato scoperto vicino al naufragio del Titanic, ma è troppo presto per dire esattamente quando si sia verificata "la catastrofica implosione". Il sommergibile è stato segnalato come disperso domenica otto ore dopo aver inizialmente perso il contatto con la sua nave di superficie e la sua fornitura di ossigeno di 96 ore si sarebbe esaurita giovedì mattina. Non è chiaro se l'implosione sia avvenuta domenica o nei giorni successivi, durante la ricerca internazionale per ritrovare il sommergibile scomparso. Il campo di detriti del Titan si trovava a circa 488 metri dal Titanic.

 

Rimangono dubbi sulle otto ore intercorse tra il momento in cui il Titan ha perso la comunicazione con la superficie e il momento in cui la sua nave di supporto canadese, il rompighiaccio Polar Prince, ne ha denunciato la scomparsa alla Guardia costiera degli Stati Uniti. Il ritardo deve ancora essere spiegato dalla società proprietaria del sommergibile, OceanGate Expeditions. Sean Leet, capo della società comproprietaria della nave di supporto del Titan, non ha discutsso la cronologia, dicendo solo che "tutti i protocolli sono stati seguiti per la missione". Ma gli esperti che hanno familiarità con l'esplorazione di acque profonde affermano che quelle ore perse sollevano molti interrogativi.

 

 

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