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Golpe in Russia, a Voronezh i russi sparano contro i russi

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Elicotteri dell'esercito russo hanno aperto il fuoco su un convoglio del gruppo Wagner che stava viaggiando lungo l'autostrada M4, fuori dalla città di Voronezh, circa 460 chilometri a sud di Mosca. Il video, diffuso su Twitter e diventato virale, è la testimonianza plastica della "guerra civile" innescata da Evgeni Prigozhin, il capo della milizia privata di Wagner, impegnata in Ucraina, che venerdì sera ha annunciato la rivolta armata contro il regime di Mosca.

 

 

 

Dopo aver occupato senza sparare un colpo Rostov, fondamentale distretto militare russo al confine con l'Ucraina, Prigozhin e i suoi 25mila soldati "pronti a morire" si sono diretti verso la capitale Mosca. Sulla direttrice sono partiti scontri a fuoco violentissimi, con l'aviazione russa che ha bombardato Voronezh. 

 

 

 

Le autorità della regione di Lipetsk hanno esortato i residenti a non lasciare le proprie abitazioni se non in caso di assoluta necessità e di non viaggiare con mezzi di trasporto pubblici e privati. Lo riporta la Tass che cita un post su Telegram dell'autorità regionale. "Per assicurare il rispetto della legge e l'ordine e la sicurezza dei cittadini della regione di Lipetsk, la sede operativa della regione chiede ai residenti di non lasciare le proprie case in assenza di necessità urgenti e di astenersi da qualsiasi viaggio con mezzi personali o pubblici". 

 

 

 

"Non è ancora chiaro cosa stia accadendo esattamente" nel Paese, ammette all'agenzia Dire Andrej Kortunov, direttore dal 2011 all'inizio di quest'anno a Mosca del Consiglio russo per gli affari internazionali (Riac). Oggi in Russia sono diversi i commentatori e gli osservatori che mantengono la cautela, mentre scontri a fuoco tra unità dell'esercito e paramilitari del gruppo Wagner sono stati segnalati in più regioni, da ultimo nella città di Voronezh. Lo scorso anno, dopo l'avvio dell'offensiva di Mosca in Ucraina, Kortunov aveva detto che nessuno era "innocente". "Temo", aveva aggiunto l'esperto, "che il presidente Vladimir Putin non abbia calcolato tutte le conseguenze dell'intervento militare, mentre la Nato avrebbe potuto concordare almeno una moratoria sul suo allargamento a est".

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