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Luttwak: "Prigozhin ha ragione, Shoigu totale incompetente"

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In fondo, ha ragione Evgeni Prigozhin. Per spiegare cosa stia succedendo in Russia, secondo Edward Luttwak basta riavvolgere il nastro degli ultimi mesi di guerra e riascoltare le parole del capo del Gruppo Wagner, artefice del golpe (abortito) di sabato 24 giugno: "Voleva che Putin sostituisse il ministro della Difesa, Shoigu, e il suo capo di Stato maggiore, Gerasimov, che di guerra non ci capiscono niente, con generali in grado di vincere", sintetizza il politologo americano, grande esperto di faccende belliche, in una intervista al Messaggero

 

 



"Quel totale incompetente di Shoigu, sosteneva Prigozhin, non ha neanche fatto il servizio militare ma è diventato generale a due, tre, quattro, cinque stelle e ministro, mentre non sa comandare un plotone di 30 uomini. È un ignorante e continua a fare errori enormi. E Gerasimov? Anche peggio. A lui si deve il fallimento della prima notte, pensava di combattere la guerra del futuro, cyber, post-cinetica, ibrida, di quarta generazione. Quella per cui ti illudi di sfondare qualcuno senza menarlo. Peccato che all'aeroporto da cui dovevano lanciarsi su Kiev, i russi hanno trovato alcuni riservisti ucraini armati di fucile che li hanno uccisi. Là è fallita la guerra iper-moderna. La guerra vera è fatta ancora di fanteria, artiglieria e corazzati".

 

 

 

Prigozhin, prosegue Luttwak, "ha solo chiesto a Vladimir Putin di sostituire gli incapaci. Quando metti i fedelissimi e non i competenti a comandare cosa puoi aspettarti? Prigozhin ha fatto un'azione sindacale, tipo cortei dei postini o dei ferrovieri, non come la marcia di Mussolini su Roma. Alla presa di Rostov sul Don abbiamo visto gente che passeggiava tra i carri armati mangiando gelato. Ma il colpo di Stato si fa di notte e di nascosto, non si annuncia per mesi e mesi". Di sicuro, il capo della Wagner "non può essere condannato", e "se Putin non caccia Shoigu e Gerasimov, questa guerra continuerà a essere una distruzione lenta di tutta la forza che rimane alla Russia".

 

 

 

E Putin? Il solo modo di toglierlo di mezzo è che cada tramite "una congiura dentro il palazzo, interna al Cremlino, diventata più facile ora che ha perso molto del suo carisma. Ma ci vogliono persone determinate per farlo. Allora lui e Shoigu, che amano la natura, finirebbero nella Repubblica di Tuva, che è più vicina a Pechino che a Mosca, ad allevare cavalli".

 

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