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Polonia e Russia, aria di guerra: "Negato l'ingresso", chi è questa ragazza

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Cresce inesorabilmente la tensione diplomatica tra Polonia e Russia. Venerdì, intervenendo a una riunione del suo Consiglio di Sicurezza interno trasmessa dalle tv nazionali, il presidente russo Vladimir Putin aveva detto che Mosca è pronta a colpire Varsavia "con tutti i mezzi", come risposta al dispiegamento di truppe polacche al confine con la Bielorussia per prevenire eventuali "provocazioni" del Gruppo Wagner lì dislocato. "Scatenare l’aggressione contro la Bielorussia equivarrà a un’aggressione contro la Federazione Russa", ha avvisato lo Zar, ricordando come le regioni orientali della Polonia sarebbero state "un regalo di Stalin" e rivendicandone, dunque, le origini russe. 

 

 

 

Pronta la reazione polacca, a vari livelli. L'ambasciatore russo in Polonia è stato convocato d'urgenza oggi presso il ministero degli Esteri proprio per le "provocatorie" parole del capo del Cremlino. "L'incontro è stato molto breve - ha dichiarato alla stampa il vice ministro polacco Pawel Jablonski -. I confini tra i nostri Paesi sono assolutamente intoccabili e la Polonia si oppone a qualsiasi revisione". Dichiarazioni che seguono a quelle del primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, che venerdì sera su Twitter scriveva: "Stalin era un criminale di guerra, responsabile della morte di centinaia di migliaia di polacchi".

 

 

 

Oggi, inoltre, il braccio di ferro Polonia-Russia ha coinvolto anche la tennista russa Vera Zvonareva, a cui la guardia di frontiera polacca ha negato l'ingresso nel Paese. Venerdì, recita una nota del Ministero degli Interni di Varsavia, "Zvonareva, utilizzando un visto rilasciato in Francia, ha cercato di raggiungere la Polonia con un volo da Belgrado a Varsavia". La tennista, che avrebbe dovuto partecipare al torneo Wta di Varsavia, "è rimasta nell'area di transito dell'aeroporto" della capitale polacca, prima di prendere un "volo per Podgorica", ha spiegato ancora il ministero polacco. Zvonareva risulta "nell'elenco delle persone non grate nel territorio della Repubblica di Polonia e non è stata ammessa dalla Guardia di frontiera per motivi di sicurezza dello Stato e tutela della pubblica sicurezza", si legge ancora nel comunicato. La nota del ministero ricorda poi che "la Polonia si oppone costantemente ai regimi del presidente russo Putin e del presidente bielorusso Alexander Lukashenko, rifiutando di consentire l'ingresso nel Paese a persone che sostengono le azioni di Russia e Bielorussia". 

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