Cerca
Logo
Cerca
+

Prigozhin, la minaccia: "Molti soldati sono in vacanza. Ma..."

  • a
  • a
  • a

"Siamo in vacanza, ma se la Russia chiama siamo pronti a servire la madrepatria". Il messaggio è del leader della brigata mercenaria Wagner, a poco più di un mese del controverso golpe, torna a mettere il suo squadrone della morte nelle mani dello zar. Evgenij Prigozhin, dopo il faccia a faccia con Vladimir Putin per sancire un accordo, è tornato a farsi vivo. Il capo della Wagner, rivela il Giornale, ha per ora escluso un imminente coinvolgimento diretto in Ucraina dove aveva avuto un ruolo decisivo per la Russia nella conquista di Bakhmut. In questa fase della guerrà però, la città è vicina a tornare sotto il controllo di Kiev, e Prigozhin torna a offrire i suoi servigi al Cremlino. "I nostri soldati continuano le operazioni in Africa e nei centri di preparazione in Bielorussia ma molti sono in vacanza. In pochi hanno accettato di lasciare l’esercito privato per unirsi all’esercito russo", ha detto Prigozhin riferendosi all’ordine, evidentemente non preso in considerazione, di aderire all’esercito russo per non rimanere fuori legge, aggiungendo che "né io né il consiglio dei comandanti abbiamo posto alcuna restrizione al trasferimento dei nostri ex e attuali compagni di lotta ad altre forze di sicurezza della Federazione Russa". 

 

"Lunghi anni di duro lavoro, lunghi anni di guerra spalla a spalla con i nostri compagni di lotta, ci hanno reso un unico collettivo", ha voluto sottolineare l'ex cuoco di Putin specificando che "per questo che i nostri compagni d’armi sono desiderosi di tornare al Gruppo Wagner". Poi ha specificato non ci sarà nessuna nuova ondata di reclutamento: "Finché non ci sarà carenza di personale, non c’è intenzione di reclutare di nuovo: tuttavia non appena la madrepatria avrà bisogno di creare un nuovo e ulteriore gruppo che sia in grado di difendere gli interessi del nostro Paese, sicuramente procederemo al reclutamento", ha concluso facendo intendere di essere pronto a tornare sul campo di battaglia. Serve solo il via libera di Putin.  

 

Dai blog