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Svizzera, colpo gobbo della cassiera: come ruba 1 milione al museo

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Dopo anni, ecco la giustizia. È stata condannata a tre anni e sette mesi di carcere per appropriazione indebita e riciclaggio la donna che ha sottratto 986.126 franchi (poco più di un milione di euro) alla cassa della Fondazione Beyeler di Riehen. La signora, che ha iniziato la sua attività come cassiera nel 2009, nel tempo ha iniziato a mettere in pratica trucchetti che le hanno permesso di sottrarre denaro dalla cassa del museo svizzero. Come? Tra i tanti escamotage quello di vendere ai visitatori i "biglietti d’emergenza" cartacei che la galleria metteva a disposizione in caso di un guasto al sistema informatico (biglietti adulti: 25 franchi).

 

 

A segnalarla ai vertici un collega che si è accorto della presenza di firme false sull’annullamento di alcune ricevute. Nel 2019 la donna è stata così licenziata e denunciata per aver sottratto l’equivalente di 40mila ingressi. La donna, oltre alla reclusione, dovrà restituire tutta la cifra sottratta e pagare una multa di oltre tremila franchi. I soldi da lei rubati, stando alle prime informazioni, sarebbero stati spesi in viaggi di lusso, vestiti firmati e auto sportive.

 

 

E davanti ai giudici non si è affatto scusata. Anzi. "Ho lavorato duramente per tutti quei soldi", ha detto senza sapere però dimostrare come li avrebbe guadagnati. Non a caso la giuria ha scritto nella sentenza che "molto probabilmente avrebbe continuato, se non fosse stata scoperta". 

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