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Russia, raid a 800 metri dal confine con la Romania: "Siamo preoccupati"

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Gli attacchi russi contro l'Ucraina hanno sfiorato la Romania, che è un Paese dell'Unione europea nonché membro della Nato. Alcuni nuovi raid infatti si sono verificati "molto vicino" al confine, come ha denunciato il presidente romeno dopo la caduta di droni esplosivi russi sul fiume Danubio.

"Nessun drone e nessun’altra parte di alcun dispositivo" ha raggiunto la Romania dopo l’ultimo attacco lanciato lunedì dai russi ai porti ucraini sul Danubio, ha chiarito il presidente Klaus Iohannis, riferendo però di attacchi avvenuti a soli 800 metri dalla frontiera romena. "Abbiamo il controllo totale sul nostro spazio nazionale. Ho controllato assolutamente tutto e posso rassicurare la popolazione. Non c’era nulla che abbia raggiunto la Romania", ha chiarito. "Ma sì, siamo preoccupati perché questi attacchi avvengono a brevissima distanza dal confine rumeno", ha dichiarato Iohannis in una conferenza stampa tenuta insieme con il primo ministro del Lussemburgo, Xavier Bettel, citata dalla stampa locale.

"Proprio oggi abbiamo avuto attacchi a 800 metri dal nostro confine. Quindi molto, molto vicino. Ma siamo vigili e siamo molto ben difesi all’interno della Nato. La Romania beneficia di garanzie di sicurezza estremamente forti, le più forti della nostra storia", ha sottolineato. Ma la tensione sale e anche la grande preoccupazione della popolazione romena. 

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