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Putin, la vendetta degli ufficiali russi: stipendio in ritardo, attacco in Crimea

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L'attacco ucraino alla base navale russa di Sebastopoli, in Crimea, avrebbe fatto ricredere chi aveva perso le speranze sulla tenuta di Kiev. Nelle ultime ore è emerso che a favorire l'assalto ucraino sarebbero state delle informazioni riservate sulla flotta russa del Mar Nero. Informazioni che alcuni ufficiali russi avrebbero divulgato a un movimento partigiano militare ucraino per vendicarsi del pesante ritardo nel pagamento dei loro stipendi.

A rivelare il tutto sono stati i combattenti di Atesh, tatari della Crimea che aiutano gli ucraini. Questi, in particolare, hanno riferito al Kyiv Post di essere riusciti a raccogliere informazioni sensibili da comandanti russi di alto rango, infastiditi per non essere stati pagati con puntualità da Mosca. I russi, in particolare, avrebbero divulgato quanto sapevano sulla flotta ricevendo in cambio del denaro. Un portavoce del movimento partigiano Atesh ha spiegato che non sarebbero stati solo i ritardi nei pagamenti a spingere i militari di Mosca a tradire le autorità russe: "La ricompensa finanziaria è stato l’incentivo decisivo che li ha convinti a cooperare con noi". 

 

 

 

Gli stipendi ai militari hanno sempre rappresentato una questione delicata per la Russia: lo scorso aprile Mosca ha alzato i salari dei soldati proprio per motivarli e convincerli a continuare a combattere. Il problema, però, è che adesso le autorità russe avrebbero dei problemi a pagarli. Attualmente il personale militare di grado inferiore coinvolto nella guerra riceverebbe oltre 200mila rubli al mese. E l'intelligence britannica sottolinea che è "più di 2,7 volte lo stipendio medio in Russia, che è di 72.851 rubli". 

 

 

 

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