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Gaza, 30 secondi per scatenare l'inferno: l'attacco dal cielo di Israele

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Dopo essersi fatto cogliere di sorpresa da Hamas lo scorso 7 ottobre, Israele ha deciso di rispondere con la massima forza. In un video diffuso sui social da uno degli account che monitora in tempo reale il conflitto, si vedono gli aerei dell’esercito israeliano bombardare la Striscia di Gaza. Qui la situazione è diventata devastante, con acqua e cibo che finiranno molto presto. A dare l’allarme è l’Onu, secondo cui le forniture essenziali si stanno esaurendo dopo che Israele ha imposto un blocco totale sul territorio. 

 

 

“La situazione è devastante - ha confermato Samer Abdeljaber, direttore del WFP per la Palestina, in un’intervista rilasciata al Guardian - stiamo assistendo alla carenza di carburante, acqua e elettricità. Stiamo vedendo i nostri rifugi sovraffollati. Non abbiamo capacità. I panifici sono a corto di energia e molti negozi e mercati non funzionano. Ciò che è veramente allarmante è la mancanza di acqua dolce, che influirà su molti problemi come la qualità del cibo e l'accesso all'acqua pulita per le persone dentro e fuori i rifugi”. Nel frattempo il ministro Guido Crosetto ha analizzato la situazione a margine della riunione della Nato. “A noi preoccupa che non ci sia una escalation - ha dichiarato - che non ci siano persone che non c'entrano nulla in questo scontro, come è successo ai coloni, ai bambini, ai neonati israeliani, che rimangano in mezzo a quella che è una legittima reazione da parte di Israele, che si è sentito attaccato e deve difendersi”.

 

 

"Probabilmente - ha osservato il ministro - la convivenza con Hamas, che fino adesso è avvenuta in qualche modo e non aveva avuto effetti così devastanti, adesso è impossibile. E quindi la reazione di Israele adesso è assicurarsi il futuro; e il futuro probabilmente comprende uno scontro con Hamas molto duro. L'Italia farà di tutto perché siano rispettati i diritti delle persone che non c'entrano nulla, perché sono estranee a questa cosa. Io non sovrappongo Hamas al popolo palestinese, li tengo ben distinti. E soprattutto bisogna che non ci sia un'escalation che incide su un'area molto più vasta di quella su cui stiamo concentrando adesso l’attenzione”.

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