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Israele, "Vogliamo smantellare lo Stato ebraico". La minaccia del jihadista più duro

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C'è qualcuno, tra i palestinesi, ancora più radicale di Hamas. Si tratta di Ihsan Ataya, responsabile della Jihad islamica palestinese, la Jip. Nato a Sidone 59 anni fa, dice in una lunga intervista a Repubblica di non voler alcuna trattativa con Fatah, l’Olp e il governo di unità. "La politica la lasciamo ad Hamas. Il nostro lavoro ora è solo la resistenza per liberare la Palestina". Una missione per cui Ataya e i suoi uomini lavorano dal Libano, il Paese che li sta proteggendo. 

Israele ha accusato proprio il Jip di aver lanciato il razzo che ha poi causato la strage di civili all'ospedale anglicano di Gaza. "Falso - afferma Ataya -. Sono stati gli israeliani, con una bomba termobarica, per questo non c’è il cratere nel parcheggio dell’ospedale... Quando esplodono i missili della Resistenza trovi molte parti della bomba. Non c’erano. È stato un attacco verticale", Anche se ci sono audio in cui i miliziani palestinesi ammettono che il razzo fuori controllo sarebbe proprio un caso di fuoco amico. "E' una conversazione del 2022", assicura. 

 

Con Hezbollah, i fondamentalisti islamici libanesi, "siamo alleati. Facciamo operazioni per entrare nei territori occupati, come qualche giorno fa, ma non combattiamo nel Sud Libano, rispettiamo la loro sovranità". Tuttavia, il leader del Jip non esclude una guerra formale tra Tel Aviv e Beirut: "Dipende da cosa succede a Gaza, se c’è un’escalation di Israele sul terreno tutto può succedere". Il terrorista palestinese conferma l'appoggio incondizionato dell'Iran, la superpotenza della regione: "Sostiene tutte le parti palestinesi, E ha guadagnato influenza da quando i Paesi arabi hanno dimenticato la causa palestinese per fare accordi con gli americani". Con gli ebrei, assicura, "non abbiamo problemi". Semplicemente, "vogliamo uno Stato palestinese e gli ebrei possono viverci, se vogliono".

 

La strage di sabato 7 ottobre, sottolinea, è stata un'operazione "pianificata e portata avanti solo da Hamas. Quando è stato chiaro che il piano era andare nelle basi israeliane e catturare i soldati e che era più facile di quanto pensassero, siamo entrati in gioco anche noi per catturare i soldati e liberare i nostri prigionieri, e quanta più terra possibile". I 30 ostaggi in mano ai miliziani del Jip verranno rilasciati "solo quando ci sarà il cessate il fuoco" 

 

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