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Toni Capuozzo: "Israele sul banco degli imputati? Il terrorismo ha funzionato"

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Nei giorni della guerra in Medio Oriente, dell'attacco di Hamas e della risposta di Israele, l'organizzazione terroristica che governa la Striscia di Gaza, va da sé, è al centro di analisi e retroscena. Tra questi, ecco le riflessioni di Toni Capuozzo, il quale - ospitato sul blog di Nicola Porro - ricorda: "C’è una specie di accanimento, negli osservatori, nel definire Hamas un gruppo terrorista. Lo è certamente, anche se questo non esclude che sia tutt’altra cosa da Al Qaeda o dall’Isis: non è un’organizzazione clandestina, segreta. E neppure una multinazionale del terrore: ha solidi legami di massa, a Gaza", premette.

E ancora: "Quello che sorprende, nell’accanimento, è lo stupore, che si confonde con l’orrore del 7 ottobre. Bisognerebbe ricordarsi che la questione palestinese si è imposta all’agenda del mondo grazie al terrore, ben prima di Hamas", sottolinea.

Dunque, un excursus sulla storia del terrorismo palestinese: i dirottamenti aerei, l'attentato fallito a Ostia, il caso di Yossef Romano, l'orrore di Monaco con gli olimpionaci israeliani uccisi, l'assassinio di Leon Klinghofer sull'Achille Lauro.

Sulla base di queste premesse, Capuozzo ammette che a suo giudizio "la realtà è che il terrorismo ha funzionato. Ha dato ai palestinesi uno status internazionale, gli ha guadagnato simpatie e solidarietà, comprensione e giustificazione. La realtà è che i palestinesi non hanno mai imboccato una strada di opposizione non violenta, di disobbedienza civile – che forse li avrebbe fatti uscire dal vicolo cieco in cui si trovano – e nessuno li ha davvero incoraggiati a farlo", rimarca. Parole pesantissime, quelle dell'inviato di guerra.

 

 

Poi, un distinguo tra il vecchio e il nuovo terrorismo palestinese: "Mentre il vecchio terrorismo era comunque pensato come un mezzo per ottenere un fine, quello di Hamas riassume in sé il fine: cancellare gli ebrei, distruggere Israele". Per Capuozzo un drammatico salto di qualità. E ancor peggio, questo nuovo terrorismo raccoglie consenso da Teheran a Mosca, dai tifosi del Celtic e nelle università americane, fino ad arrivare ai cortei pro-Palestina nelle piazze italiane. 

Toni Capuozzo non scorda la morte degli "innocenti palestinesi". I quali, però, hanno iniziato a morire molto prima del 7 ottobre, "quando i loro dirigenti, aiutati dai dirimpettai estremisti israeliani, hanno rifiutato ogni accordo, hanno educato all’odio, hanno pensato che è meglio il peggio, e che la speranza è pericolosa. A vedere come parte del mondo oggi mette Israele sul banco degli imputati, hanno avuto ragione, il terrorismo paga", conclude con Toni Capuozzo.

 

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